sabato 1 dicembre 2007

Giorno 38

Buon giorno a tutti gente, vedo che ogni tanto riesco a collezionare più di 10 commenti a giornata ahahah, è un buon traguardo J.. Ieri entrando nel forum ho trovato una nuova sezione, non sò quanti di voi l’ abbiamo già letta, riguarda aneddoti su Antonio, Timmy (credo sia Marco Mura) ha scritto del suo incontro con Antonio, vorrei pubblicarlo quà...

"La prima volta che vidi Antonio pensai “mischino questo qua, e poi come l’hanno conciato?!”, era l autunno di 8 anni fa… Dal pulmino di progetto uomo, parcheggiato nel cortile della scuola, scese, un ragazzino mingherlino in sedia a rotelle con capelli a spazzola di 4 colori differenti ( rosso, arancione verde e blu), i mitici occhiali blu, e un giubboto blu con strisce bianche e grigie … Poche settimane più tardi mi ritrovai a frequentare la sua stessa classe, la seconda C Primo giorno nella nuova classe, Prima ora: INGLESE… Dopo essermi presentato alla classe, iniziammo subito la lezione con un esercizio da svolgere in coppia, se non ricordo male era di quelli dove si inserisce al posto dei puntini un verbo o una parola per completare la frase… La professoressa si rivolse a me dicendomi tu dovrai fare l esercizio con Antonio, indicando un computer e una stampante posti sopra una grossa cattedra, io mi alzai per raggiungere la cattedra e solo dopo vidi che dietro c’era una persona, una persona in carrozzella, appunto Antonio; io ero abbastanza imbarazzato e un po impaurito, , non avevo mai incontrato una persona disabile, di cosa potevo parlare? Cosa potevo dire e cosa era fuori luogo, insomma non sapevo come comportarmi, comunque mi feci coraggio e con il mio quadernetto mi sedetti vicino a lui… per parecchi secondi ci squadrammo a vicenda dalla testa ai piedi, e dopo io esordii timidamente con la prima cosa che mi venne in mente “sei bravo in inglese?? Perche io non lo sono per niente”, lui mi guardò con la faccia per dire ma guarda chi mi doveva capitare, e mi disse “tranquillo, è una ca**ata questo esercizio, tu scrivi quello che ti dico” da questo momento preciso ebbe inizio la nostra grande collaborazione…e iniziai a conoscere una grande persona…. un po rompipalle, abbastanza egocentrico, permalosetto e grande tirchiazzo, INSOMMA ANTONIO…."

Mi ricordo il mio primo incontro con Marco Mura... Ero con Antonio davanti al portone della scuola, mi avvicinai a quello che sembrava essere un Totem indiano per via della sua faccia, ma con mio grande stupore il Totem disse.. Ciao Antò... ahahah da lì in poi ringrazio Marco per ogni giorno che ha passato con Antonio, per aver reso possibile ogni sua impresa ed averlo supportato ( a modo suo ) in tutto e per tutto...

Vorrei raccontare un sacco di cose su Antonio, ma non riesco mai a trovare un ricordo completo, solo spezzoni vari...
Spesso mi vengono in mente le innumerevoli volte che Antonio è caduto dalla carrozzella mentre lo spingevo io... Mi vengono i brivi al solo pensiero, se fosse successo in uno degli ultimi 3-4 anni credo che sarebbe stata la fine...
Ne ho una particolare in mente... E’ successa l’ estate di una decina di anni fà credo... Stavamo tornando dalla spiaggia, solo io ed Antonio, la stradina che porta dalla spiaggia a casa è per metà strada bianca, piena di pietre e radici dei Pini che sbucano dal terreno, il primo pezzo una volta usciti dalla spiaggia è stretto il tanto giusto per la carrozzella, a destra c’è il muro di cinta di una casa e a sinistra un mucchio d cespugli e arbusti alti circa 2 mt...
Di solito facevo quella strada tenendo le ruote anteriori della carrozzella impennate, ma dato che ero arrivato a conoscere la stradina a menadito a volte riuscivo a farla senza impennare... Bene, quella volta una delle ruote di davanti si impuntò su qualcosa che c’è per terra e la carrozzella si ribaltò in avanti... Ricordo ancora Antonio che cerca di inarcarsi all’ indietro e io che a 15 anni pesavo circa 20 kg che non riuscivo a tenerlo... Cadde a faccia in giu sfiorando con la testa una pietra che se avesse preso in pieno non so cosa sarebbe successo... Da lì lo presi in braccio, o meglio, lo presi da sotto le ascelle (era alto quasi quanto me ) e riuscii a portarlo a casa tenendolo così, mi ricordo che stavamo ridendo come scemi, Antonio che spingeva il suo mento sul mio trapezio e sulla spalla e mi diceva che ero un B.....o e che ora dovevo subire la sua punizione... Meno male non si fece nulla... Una volta a casa tornai sulla stradina a riprendere la carrozzella che era rimasta li, non l’ aveva aggiustata nessuno ahahah...

Vabbè dopo questo aneddoto vado a fare la pasta!! Buon pomeriggio a tutti ;)

Questo l' ho ripreso ieri al Bowling, purtroppo non si vede bene perchè c' era poca luce, ma il personaggio che canta aveva una sbornia pazzesca... Lo si capisce da come canta ;)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella questa giornata.....molto dolce!Su quella stradina del mare ci siamo caduti un po tutti....è un percorso ad ostacoli!!!Una specie di rito di iniziazione se vuoi arrivare alla spiaggia!per non parlare dell'altalena che era prima a casa mia...ti ricordi???Ci abbiamo lasciato i denti un po tutti...e l'unico dei tuoi fratelli che è rimasto indenne è emiliano perchè quando l'abbiamo tolta non era nato!!!Forse Carla è quella che ci ha dato più sotto con le cadute da li e le imprecazioni di mio nonno che aveva il terrore che qualcuno si facesse male davvero!!!!Io non ricordo il primo giorno che ho visto Antonio...l'ho visto nascere!!!Ricordo che era un terremoto in spiaggia e stava sempre con mio fratello e le mie cugine....e ricordo che chiedeva i biscotti ai bambini che mangiavano sotto l'ombrellone!però ricordo bene il giorno dell'incidente e del momento che ha cambiato la vita di tutti voi!Ricordo quando tua madre gli faceva fare il bagno e lui era un freddoloso lamentone...e la tenerezza di tutti voi che vi spaccavate in quattro per riuscire a fargli fare tutte le cose che voleva. Fare il bagno, andare a pesca, fare i viaggi...Ricordo quando vi abbiamo accompagnato all'aereoporto ad Alghero per andare a Barcellona...mia madre era piu in ansia della tua per Anto. Continuava a chiedere ai tuoi "ma non avete paura?" "è pericoloso" e un sacco di menate che si fa mia mamma di continuo....E tua madre ha risposto con una calma disarmante "certo che sono preoccupata, ma è giusto che vada dove vuole...e poi c'è Pietro!!"é stato molto bello vedere quella tranquillità e quell'altruismo nei tuoi genitori, e in tutti voi. Penso davvero che Antonio non avrebbe potuto stare meglio di cosi...Simo

Anonimo ha detto...

Sapete?per una che antonio nn l ha mai conosciuto dal vivo è davvero bellissimo conoscerlo dai vostri ricordi..da quelli dei suoi parenti, di marco, della sorella di marco..davvero, è bello leggerli..:-)

Me ha detto...

G per conoscere antonio ti basta entrare su wannabeavip.com e leggerti le sue giornate, vedrai che sarà come averlo conosciuto :)

Me ha detto...

Simo quello che chiedeva le merendine in giro ero io, ho ancora i segni della pompa di nonna sul sedere che lo dimostrano, e i segni delle palette di plastica di madrina sulle mani :)
Forse che erano severi prima, ora i bambini non imparano più cosa sia il rispetto perchè i genitori e i parenti sono buoni solo a viziarli... Stupidi liberali... ahahahah