giovedì 8 novembre 2007

Giorno 15

PER CHI ANCORA NON LO SA’, LA MESSA PER ANTONIO SARA’ SABATO 10 ALLE 17e30 a SAN GIOVANNI; E DOMENICA 11 ALLE 18 AL ROSARIO.

Buon pomeriggio a tutti gente, sono le 16e30 del pomeriggio ma c’è luce come fossero le 20.... Una cosa veramente triste, io sono in camera col termosifone acceso, non si stà troppo male, stò ascoltando musica mentre parlo con un amica e leggo articoli sul 3° segreto di Fatima, sono almeno 5 ore che leggo di continuo.. Ho un sacco di pensieri per la testa...
La mia giornata è iniziata piuttosto presto oggi, alle 7e30 ero già in piedi, dopo aver fatto una colazione veloce sono andato a prato sardo perchè babbo doveva lasciare la 147 in officina per cambiare il tubo che portava il liquido di raffreddamento al motore dato che stava perdendo... Il pezzo è stato ordinato 3 mesi fa... è arrivato 1 settimana fà... Efficienza pura eh??
Se non altro ci è già stata riconsegnata...

Dopo essere tornato a casa, verso le 9 mi sono messo a verniciare il cancello di giù, dato che ad Agosto mi sono messo a verniciare tutte le inferriate di casa e sono davvero tante, tra una cosa e l’ altra però non sono riuscito a finire il cancello di giù... sono fermo al 99% del lavoro ormai da 2 mesi... Comunque, verso le 10, vuoi perchè avevo le mani viola dal freddo, vuoi perchè stava piovigginando ho dovuto smettere, e tirare dentro della biancheria stesa, dopo aver fatto queste cose ho lavato i piatti e acceso il fuoco...
Una volta salito su in camera per controllare la posta etc, ho scritto una e-mail a Sumon per avere delle informazioni riguardo al lavoro e ho iniziato a leggere articoli vari su internet... Il primo che ho letto è questo “Piccole storie di provincia” a dispetto del titolo parla del fallimento Olivetti...
Il secondo, e quì posto il link per voi donne che magari siete interessate è questo “Farmageddon: la guerra globale contro le donne “ http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2179

Dopodichè ho iniziato a leggere notizie sul 3° segreto di Fatima, sono cose a cui uno può o non può credere, ma inevitabilmente non possono non instillare il dubbio... E’ dalle 12 di stamane che leggo, e più leggo più saltano fuori argomenti...
Non posto link perchè mi è stato proibito di farlo ahahahah no scherzo... Siete liberi di cercarvelo da voi comunque...
Ora, nel mentre che stò leggendo, stò parlando con una mia amica, tra una cosa e l’ altra si è arrivati al sesso, di come a lei piace farlo e di come si senta libera di farlo con chi vuole senza doversi sentir dire che è una poco di buono etc etc... Insomma i soliti commenti che in genere si fanno...
Mi ha detto che non vuole avere rimpianti, e io ho risposto, potresti avere più rimpianti anche agendo in questa maniera, dovresti pensare di più prima di concederti... Lei mi ha detto, so che hai ragione ma sono impulsiva.. Pensi che mi butti via?? Le ho detto di no... Ma di pensare bene a ciò che fà perchè, se è vero da una parte che noi maschi diciamo sempre “daccela che non ce l’ hai mica d’oro” dall’ altra non vorremmo avere una che si sono già passati tutti i ragazzi che sono nella stessa stanza...
Voi come la pensate??

Come detto ieri vi metto la storia della piccola fiammiferaia...
LA PICCOLA FIAMMIFERAIA
C’era una volta la più fortunata tra tutte le bambine. Vendeva fiammiferi e accendini e
viveva di elemosina. Ah! Proprio una bella fortuna! La gente le tirava le monetine con la
fionda, e con una moneta da 100 le facevano due bozzi da 50, ma lei sorrideva sempre. Era
così povera, che quando si mangiava le unghie apparecchiava. Poi, dopo pranzo, prendeva
sempre qualcosa di caldo: la febbre. Era così secca che Rita Pavone a confronto sembrava
Giuliano Ferrara. Era sorda, calva, con la forfora, i foruncoli, la colite e un diploma di
ragioneria. Ella veniva dal Marocco e, siccome sorrideva sempre, la chiamavano l’Araba
Felice. Era anche cieca e quelli della Lega Lombarda, colti da pietà, le avevano
regalato un pastore tedesco addestrato: addestrato a morderla una volta ogni dieci minuti. Il
pastore si chiamava Gian Galeazzo.
La piccola fiammiferaia era sempre allegra, un incrocio tra Badaloni e Frajese; sorrideva
sempre e diceva felice ai passanti: « Sono una povera orfanella, accattatevi un accendino,
gente è sfaccimma ca’ num site manco schiumma d’o sudore miezz’e pacche dei cavalli ’e
Bellomunno ncopp’a sagliuta ’e Capemonte mentre portano ’e meglie muorte a chi v’è
stramuorto!! »1
Poi, a sera, dopo una giornata in mezzo alla via, tornava con le altre orfanelle,
nell’accampamento dei nomadi, con l’Equipe ’84 e i Dik Dik.
Nell’accampamento regnava una bella allegria: c’era il manifesto di Tony Santagata in
concerto in Croazia, i bambini che allegramente giocavano coi soldatini; ma perdevano,
perché i soldatini erano armati e i bambini avevano solo le pietre.
In fondo al campo, la roulotte di Marzapane.
Alfredo Marzapane, il padrone della roulotte, era molto buono con lei: la faceva giocare,
la lanciava in aria, e quando ricadeva, non la aspettava. Perché doveva lanciare anche le altre
bambine.
Per farle passare la fame, le dava dei cazzotti sulla pancia e lei, sorridendo, diceva: «
Quando ho un buco nello stomaco, mi fanno la fiesta e subito mi passa ».
Finché un giorno la bambina decise di fare un viaggio a Lourdes e, per miracolo, il treno
deragliò.
« Capitano tutte a me perché io sono piccola e nera! » disse la bambina a un poliziotto
accorso sul luogo del disastro.
« Tu non sei solo nera sei anche sporca, una sporca nera! » rispose garrulo il graduato. Poi
continuò: « Hai il permesso di soggiorno, bella bambina?! »
« No » rispose lei.
E il poliziotto l’arrestò.
Stretta la foglia, larga la via
non basta che stai inguaiata:
ci manca anche la polizia.

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