mercoledì 20 febbraio 2008

Giorno 120

Seconda parte della Giornata di ieri di Wannabeavip:

Salve a tutti amici, questa mattina non riesco proprio a svegliarmi come si deve e ogni tanto "svengo" per qualche secondo per poi riaprire gli occhi di scatto! La giornata di ieri è stato molto lunga e anche indicativa sotto molti aspetti. Partiamo dall'inizio... Dopo avervi lasciato bruscamente per andare ad incontrare un amico e la sua ragazza provenienti da Cagliari e diretti a Mamoiada per il carnevale, ho trascorso un'oretta e qualcosa con loro in un bar del corso. La giornata era veramente pessima anche se intorno alle 13 è andata via via migliorando e per fortuna tornando a casa mi sono beccato poca acqua. Una volta tornato a casa ho finito di mangiare intorno alle 14.30 e, visto che un amico mi aveva cercato a casa quando non c'ero, lo ho subito richiamato per chiedergli cosa voleva.

In sostanza aveva appena letto la giornata di ieri in cui mi sono decisamente arrabbiato per alcuni atteggiamenti offensivi alla mia persona compiuti da alcuni dipendenti di un ristorante, e voleva esprimermi il suo punto di vista su quella situazione. Lui era presente alla scena e anche se il comportamento di alcuni dipendenti era un po' prevenuto, secondo lui dovrei essere più comprensivo e continuare a lasciare scorrere come ho fatto in altre 1000 situazioni del genere. Inutile dire che rispetto a ieri la rabbia è decisamente calata e non sono più convinto di quali provvedimenti prendere e se ne valga la pena. Inoltre può sembrare da vigliacchi ricorrere subito e direttamente all'avvocato dopo non aver avuto neanche la faccia di dire al momento dei fattacci un "ma per chi mi ha preso ?"... Se solo fosse stata una sala meno rumorosa e i dipendenti incriminati del locale mi fossero stati davanti anziché quasi alle spalle al momento dei loro "simpatici atteggiamenti", sarei sicuramente esploso...

In realtà anziché esplodere esternamente sono esploso internamente facendomi pervadere da un malumore pesante che mi ha rovinato il resto della serata. In ogni caso devono solo ringraziare che sono troppo buono e paziente poiché se una cosa del genere fosse capitata ad un altra persona le cose sarebbero potute andare molto diversamente. Intorno alle 16 mi sono messo con Emiliano a provare ad ideare una T-shirt ma con scarsi risultati e così ho aspettato nuovamente di incontrare l'amico di Cagliari e ragazza che, di ritorno da Mamoiada, sono passati a casa a salutarmi e a prendersi qualcosa. Sono rimasto con loro fino alle 21.45 e abbiamo chiacchierato di un po' di tutto. Hanno comprato, a Mamoiada, una maschera di legno fatta artigianalmente a mano, che trasmette un'emozione particolare pur non essendo bellissima... Mistero delle maschere dei mamuthones!

Purtroppo la serata è terminata con una brutta notizia che riguarda un graffio che mi sono fatto dietro la schiena e dove, quando sono seduto, schiaccia. Infatti dopo essermi levato il busto di sera, il graffio aveva un punto In cui si vedeva quasi un fosso, segno evidente di un punto di pressione troppo forte. Per ora il piano è quello di cercare di non farlo premere così forte, ma non è da escludere la possibilità di dover iniziare a pensare ad un busto nuovo... Cosa che è incredibilmente faticosa, pericolosa e imprevedibile. Non voglio neanche iniziare a pensarci. Adesso vi saluto e vado a mangiare. Un abbraccio a tutti, ciao.

Salve a tutti amici, torniamo al presente, leggendo l' inizio della giornata ho fatto caso al fatto che Antonio dica di svenire... Mi chiedo se per caso fossero i primi sintomi di ciò che tutti sapete, magari a quel tempo riusciva ancora a smaltirla piano piano...
Avantieri ho trovato un suo video nel pc, risale ad un matrimonio di un anno fà, purtroppo non si sentono le voci perchè Antonio ci ha montato su una canzone ahahah, lo metterei sul sito ma è troppo grande e non fà...
Devo dire che passare le mattine con babbo non è troppo brutto, certo, brontola sempre ma è divertente sentire la musica degli anni 60 assieme ahahah, ah una cosa... Pezzenti comprate le felpe di Antonio!!! Se nò "I kill you!!"
Buona giornata, a domani...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nella stagione estiva gran parte della Fauna Cagliaritana si riversa
sull'ampio litorale del Poetto a 'pigai su sobi' (prendere il sole) e a
ristagnare nelle acque ricche di sali minerali. Questo esercizio è
funzionale, oltre che al sangue freddo, allo sviluppo della pelle del
Cagliaritano che presto muterà da 'grogu' (bianchiccio) a 'nieddu'
(nero). Da questa metamorfosi deriva il nome di Maurreddino.
Il maurreddino (o maurrettu nel linguaggio locale) rispetta
ossequiosamente una lunga ritualità quando si avventura in spiaggia.
Solitamente egli si incontra con i suoi simili di fronte alle fermate
degli autobus in Piazza Matteotti. Esegue subito un rapido calcolo
mentale per vedere se sarà in grado, almeno questa volta, di acquistare
un regolare titolo di viaggio per la corsa… Non ne è in grado.
Raramente questo è possibile, le sue finanze sono limitate e un
eventuale pagamento comporterebbe il rinunciare al fermarsi al Romana
Market per poter acquistare una birra di tipo 'baratta' ossia 'poco
dispendiosa'. Lui e i suoi simili compiono una efficace analisi dei
mezzi di linea che adopereranno per il viaggio. Di fronte a loro si
presenta l'ampia gamma della linea P: PQ, PF, PN, MP, PDIO.
I criteri di scelta sono tre:
1 Il rischio controllore (solitamente calcolato attraverso un
complicato calcolo statistico con un algoritmo a base due seguito da un
commento del tipo 'No, ingunisi, non ci atziu poitta s'atra borta
m'hanti incullau'),
2 Il numero di ragazze (o pisciottini). Quando questo numero supera le
aspettative del cagliaritano egli è solito commentare con 'minca, è
pieno di pelo!'
3 Il ritardo di partenza previsto per l'autobus. La maggiorparte degli
individui sceglie l'autobus che è prossimo alla partenza, ma il
Cagliaritano sceglie quello che partirà per ultimo… egli ama farsi
aspettare… anche se nessuno lo sta aspettando.
Una volta a bordo è facile prevedere che 'uno della cricca' estrarrà
lo strumento tipico del folklore estivo, il bonghetto. Non è ancora
noto quali poteri questo strumento si in grado di sprigionare ma è
risaputo che se suonato incessantemente per tutto il viaggio i suoi
effetti sono devastanti. Si hanno notizie di suicidi indotti dal
bonghetto, di atti di isterismo collettivo, di rivolte, o addirittura
di apparizioni di santi e personaggi della bibbia. Questo non è dato
per certo, ma è risaputo che dopo l'uso del bonghetto, molti si
rivolgono a svariate divinità attraverso gli epiteti 'porco/a…' o
'minca mia a…'. Recenti studi chiamano in causa il bonghetto come una
delle cause della guerra civile spagnola.
Durante il tragitto il cagliaritano rivolge il suo sguardo prima verso
l'Amsicora per ricordare il grande Cagliari di Giggi Rivva e poi verso
il Sant'Elia imprecando verso la fantomatica figura di Massimo Cellino.
Una volta arrivato al Poetto egli sceglie la sua Fermata. Ogni fermata
corrisponde ad una precisa casta sociale, una precisa provenienza
culturale, ideologica, etnica. Non sono rare comunque le incursioni
nelle fermate altrui soprattutto per cercare i porri o un birra più
baratta in un altro chioschetto…
Una volta piazzato il suo asciugamano e i suoi oggetti in uno spiazzo
microscopico il Cagliaritano infama gli anziani e le famiglie numerose
recatesi al mare e che non gli permettono di stare in prossimità del
bagno asciuga.
Comincia il suo rituale: entra in acqua per cinque minuti, esce e
prende il sole per venti minuti, beve une Heineken, entra in acqua per
cinque minuti, esce e prende il sole per venti minuti, beve un'Ichnusa…
questa precisa cadenza di comportamenti si ripete solitamente dalle 10
(ora media del suo arrivo in spiaggia) sino alle tredici. Il
cagliaritano è in grado di ingurgitare 5 panini con tonno e cipolle in
un quarto d'ora accompagnandoli con altrettante birre (rigorosamente da
0,66). Egli dimostra una spiccata voglia di degustare vari tipi di
birre passando frequentemente dall'Ichnusa alla Heineken. Una volta
cibatosi e dissetatosi il cagliaritano è pronto all'accoppiamento.
Avvicina le femmine indifese ed emette una serie di rutti terrificanti
che la precedente bevuta di birra gli permette con facilità. Egli è in
grado di modulare la frequenza dei rutti a suo piacimento e perfino di
parlare attraverso di essi. Utilizza pure un ampio frasario colto e
aulico appreso dai video de IS CALLONARASA. La femmina è spesso restia.
Ma quando il cagliaritano riesce a citare frasi come 'sono un cinghiale
che sburra a destra e a manca' o 'minca ti caghi' attraverso rutti di
10 secondi, la femmina cade ammaliata tra le su braccia, il più delle
volte cade pervasa dagli afrori del rutto. Il cagliaritano rafforza la
sua conquista con la trasvolante frase 'ce l'hai una cartina? Perché mi
sono perso nel profondo dei tuoi occhi'. E' ora di difendere la donna
da sguardi indiscreti. Il cagliaritano è pronto a farlo: gonfia il
petto e mostra il suo vello dicendo al malcapitato osservatore 'c'hai
problemmi?' oppure 'cosa molto da guardare c'hai?'.
Qualora il cagliaritano non riesca a conquistare la donna, si dedica a
tutt'altra attività: il pallone.
Egli è soltito scroccarlo a bambini indifesi con madri intimorite.
Riesce ad organizzare un perfetto campo di gioco trapezoidale con
quattro cassoni per la spazzatura a mo' di pali. La partita non ha
molte regole, non è previsto alcun limite preciso di tempo a meno che
uno dei partecipanti non annunci 'pottu sa minca prena' (il mio organo
riproduttivo ne ha abbastanza di questo gioco) oppure finchè il
malcapitato supertele del bambino finisca sui rovi. In questo caso uno
della cricca si incarica di restituirlo al bambino utilizzando la sua
arte retorica per chiedere scusa a nome del gruppo: 'oh bambino, la che
ti abbiamo buccatto la palla, scusa!'. Il bambino esplode in un pianto
a cui i maurretti pongono rimedio con l'indottrinamento. Essi
cominciano ad accusarsi a vicenda per il misfatto: 'minca mia a tui,
minca mia a sorri tua, minca mia a mamma tua, sesi unu calloni, sesi
una pillona, sesi unu concheddu, ba fa di coddai'. Questo ampio e
affascinante frasario seduce la giovane e fragile mente del bambino che
da allora comincerà una sua personale evoluzione per diventare un
maurretto da spiaggia.
Una volta conclusa la vicenda i cagliaritani tornano ai loro
asciugamani per prendere il sole e aspettare l'uomo del cocco e
ammirare le sue tecniche di marketing: 'cocco per lui, cocco per lei,
cocco fresco anche per i gay'. Attendono anche i venditori ambulanti di
colore chiamati tutti indistintamente e comunque marocchini. Cercano di
intrattenere conversazioni con il loro inglese impreciso: 'Sorry, do
you know bavarycodday?. Solitamente il Marocchino risponde con un: 'oh
piccioccheddu, la ca ti partu de conca!' dimostrando l'ormai avvenuta
integrazione culturale.
L'allegra giornata del cagliaritano si conclude con una gara di rutti
e parolacce al chioschetto di fronte ad un tavolo imbandito di
immancabili Heineken e Ichnusa, bevute rigorosamente senza bicchiere e
alle volte col naso. Il ritorno in centro con l'autobus è
caratterizzato da una lotta per la sopravivenza con gli altri 325
passeggeri e il classico barboncino de 'sa zia' di turno.