sabato 29 gennaio 2011

Buon sabato amici, e benvenuti anche oggi in questa, sempre più lunga, pagina dedicata ai miei pensieri ed alla mia biografia. Come ogni giorno mi preme iniziare con dei ringraziamenti particolari a chi, in questi giorni ha contribuito anche con il denaro a sostenere questa mia iniziativa. Sono felice che questo progetto mi stia dando anche la possibilità di ricevere gratificazioni economiche, che mi fanno dimenticare di essere disoccupato, e che mi suggeriscono che questo sito può diventare veramente importante nella mia vita se saprò gestirlo al meglio. Ho ricevuto altresì, tante e-mail con diversi suggerimenti per migliorare il sito... tra questi, quello che adotteró sarà quello di inserire un guestbook, dove le persone possono scrivere e leggere i commenti di tutti. Come vedete, ci sono tante cose che si possono migliorare, per cui continuate a scrivermi. Ma veniamo all'argomento di oggi.

Dopo che ieri vi ho raccontato dell'incidente stradale e dei motivi che mi hanno portato ad essere tetraplegico, ho ricevuto diverse e-mail che mi invitavano a continuare la storia in maniera cronologica da dopo l'incidente. Come già detto ieri, non ho nessun problema a parlarne, perciò sono contento di scriverlo qui adesso. Quando tornai dall'ospedale di Cagliari, dove ero stato operato alla colonna, alla rianimazione di Nuoro, era ormai trascorso quasi un mese dall'incidente. I miei genitori erano stati entrambi dimessi e mio fratello Pietro, dopo essersi salvato miracolosamente grazie all'intervento di Dio, stava per essere dimesso perché ormai non c'erano più rischi e doveva solo stare altri 20 giorni al letto, poiché aveva entrambi i femori fatturati. In buona sostanza stavano tutti meglio, tranne me. Difatti, in seguito all'intervento, dovetti stare in rianimazione, con le sonde per il cibo e la cannula della tracheostomia, per un altro mese e mezzo. Mi ricordo alcune scene di quel mio compleanno trascorso in rianimazione, dove mangiai per la prima volta dopo l'incidente del cibo solido (la torta), che per poco non mi faceva secco!! Infatti, per l'emozione e per il fatto che il mio organismo era ancora debolissimo, mi venne un arresto respiratorio. Mi ricordo dei flash in cui la dottoressa, infilandomi in bocca un tubo collegato ad una specie di pompa che si usa per gonfiare i gommoni, cercava di farmi riprendere. Si arrabbiò molto con mia nonna perché fu lei a darmi un boccone di torta... quando si dice che la golosità può uccidere...

Verso metà settembre mi chiusero la tracheostomia e dopo una settimana mi dimisero. Il ritorno a casa lo ricordo ancora oggi. Mi accompagnò mia zia, dicendomi che avremmo fatto una sorpresa a tutti perché, a suo dire, nessuno sapeva del mio ritorno a casa. Appena arrivato, trovai la famiglia al completo più diversi parenti. Mi accolsero con una manifestazione di affetto incredibile. Naturalmente tutti sapevano che stavo tornando, ma io, da bambino ingenuo, ero convintissimo di avergli fatto una sorpresa e che era riuscita benissimo, visto che oltre la mia famiglia avevo beccato anche tanti parenti. Per oggi mi fermo qui per non sparare tutte le cartucce:). Mi auspico di non annoiarvi con queste cose e vi chiedo come sempre di continuare a scrivermi per darmi spunti sugli argomenti da affrontare. Un abbraccio e buon weekend.

martedì 25 gennaio 2011

Wannabe a vip Giorno 8

Finalmente il weekend si avvicina, e qui in Sardegna le giornate stanno iniziando ad allungarsi, segno che la primavera sta per iniziare. Dopo il pensiero scritto ieri, mi sono arrivate diverse e-mail con critiche costruttive e suggerimenti e questo non può che farmi piacere... Continuate così! Ho ricevuto anche e-mail dove mi vengono poste domande che a certe persone potrebbero sembrare inopportune, ma che per me non lo sono affatto. Ed è proprio da una di queste e-mail che prendo spunto per l'argomento di oggi. Citando questa frase che si trova nella home page "e un susseguirsi di negligenze da parte dei medici nelle ore successive",mi viene chiesto se la mia famiglia ha fatto fatto causa o meno all'azienda ospedaliera,o, ancora, se ci siamo rivolti a dirgli organismi particolari come ad esempio "mi manda Rai tre". Per rispondere a questa domanda, è doverosa da parte mia una ricostruzione dei fatti avvenuti in quella fatidica estate dell'89.

Ci trovavamo al mare a casa di mia nonna, come ogni estate, per passare un mese di vacanza. In quel mese il nipote di mio padre, nonché mio cugino, compiva otto anni, per cui decidemmo di spostarci nella loro località, che distava appena una quarantina di chilometri. Eravamo in cinque, visto che il mio fratellino più piccolo non era ancora nato. La strada era un susseguirsi di curve e tornanti. Fu proprio a causa di un dosso che la macchina sbandò all'inizio di un ponticello, andando a schiantarsi su un guard-rail. Mio padre si fratturo una clavicola a causa della cintura di sicurezza, mia madre si fratturò il bacino, mia sorellina, che era sul seggiolone, rimase illesa, mio fratello si fece parecchio male restando dentro la macchina, mentre io, volando fuori dalla macchina, precipitai giù dal ponte per una decina di metri cadendo su un cespuglio. Venne a soccorrermi un pastore che era lì vicino e mi portò con la sua macchina in ospedale, mentre l'ambulanza trasportava mio fratello, moribondo, e mia madre.

Appena arrivato in ospedale ebbi un arresto cardiaco prontamente curato dai medici che mi ricoverarono in rianimazione per precauzione. Dopodiche si concentrarono su mio fratello Pietro che era più morto che vivo, a causa di diverse emorragie interne. Dopo la prima notte, dissero ai miei genitori che Pietro stava morendo e che potevano già fargli l'estrema unzione. Così fecero ma il Signore compì un miracolo... contro ogni logica e previsione, Pietro superò la prima notte grazie a 3 l, e sottolineo 3 l, di trasfusioni. La prima cosa che chiesi quando mi svegliai la mattina fu: "dov'è Pietro?" E l'infermiere "è qui a fianco ed è addormentato". Il terzo giorno, ricevetti per la prima volta la visita di mia madre, che era stata ingessata al tronco ,chiedendomi di abbracciarla. Gli risposi che non ci riuscivo. Mi chiese di stringergli la mano, allora. Gli risposi che non ci riuscivo. Rimase di pietra... chiamò il medico e gli chiese delle spiegazioni... il dottore gli rispose che poteva essere normale a causa del trauma. Ma mio padre, essendo un tecnico di radiologia, pretese che mi venisse fatta una lastra alla cervicale... mi trovarono una compressione midollare all'altezza della vertebra C4... un'ossicino stava causando un'emorragia al midollo spinale. Ci fu subito la corsa con l'elicottero per portarmi a Cagliari, dove rimasi sotto i ferri, per diverse ore... il professore che mi operò disse che ero fuori pericolo di vita, ma che non avrei più potuto muovermi per tutta la vita. A Cagliari restai qualche giorno in coma farmacologico e, dopo una ventina di giorni, mi riportarono nel reparto di rianimazione di Nuoro, dove rimasi intubato e con una tracheostomia per un altro mese circa. Mi fermo qui con il racconto dei fatti e vi espongo il mio pensiero in merito.

Bisogna premettere che entrambi i miei genitori lavorano in ospedale. Mio padre come radiologo e mia madre come infermiera professionale. Personalmente non ci avrei pensato un attimo a denunciare tutti, ma, avendo quattro anni, non capivo un tubo di quello che mi stava succedendo. D'altra parte capisco benissimo la posizione che hanno preso i miei genitori, in un momento dove pensavano di perdere tutto. Da giustificazione ai medici, se così posso dire, resta il fatto che hanno letteralmente resuscitato mio fratello Pietro grazie ad un impegno che i miei genitori hanno apprezzato, e non posso far altro che condividere il loro pensiero. In rianimazione tutti conoscevano i miei, e di certo non l'hanno fatto apposta. Infatti vedendomi sveglio e cosciente sin dal primo giorno, non pensavano che ci potesse essere una lesione midollare, visto che alla mia età tale possibilità era remota. Si sono sbagliati, bisogna rassegnarsi, ed io come i miei genitori, l'abbiamo fatto senza dover per forza ricorrere ai tribunali, che in certi casi possono portare le persone alla disperazione. per quanto riguarda invece, il fatto di rivolgersi ad altri organismi come "mi manda Rai tre", non mi pareva proprio il caso per gli stessi motivi di sopra. Se avete altre curiosità in merito all'incidente sono disponibilissimo a parlarne. Scrivete scrivete scrivete! Ciao un abbraccio a tutti!

giovedì 20 gennaio 2011

Salve a tutti gente, eccomi di nuovo qui a parlarvi un po' di me e di tutto quello che mi sta capitando in questi giorni. Sto ricevendo un sacco di e-mail dove la gente mi fa i complimenti per la buona riuscita di questo sito e per l'impegno che ci sto mettendo... non posso fare altro che ringraziarvi tutti. Quello che mi manca un po', sono le critiche. Vi sembrerà strano ma è proprio così. Ne vorrei ricevere qualcuna... mi farebbero migliorare e voi rimarreste più soddisfatti... poi non è detto che le prenda tutte in considerazione, ma intanto è già un inizio.

A questo proposito ho ricevuto un'e-mail da un amico, che mi fa notare che molte persone potrebbero non scrivermi a causa di un ipotetico disagio, nel caso in cui dovessero sbagliare a pormi un argomento, ledendo la mia sensibilità. Mi spiego meglio. Una persona potrebbe trovarsi in difficoltà con l'utilizzo di alcuni termini, come ad esempio disabile o handicappato. Nel mio caso, non dovete assolutamente preoccuparvi di queste cose che io ritengo sciocchezze... vi dirò di più. Certe volte vedo diversi esponenti di associazioni di persone con handicap che protestano contro la società, che a loro dire, offende la sensibilità di tutti i disabili quando non vengono chiamati diversamente abili. Queste cose non fanno altro che aumentare l'indifferenza, la compassione e anche (purtroppo) il disagio del resto della società nei confronti di tutti i disabili, handicappati o guasti come preferite. Anziché protestare per queste sciocchezze, perché non mettere all'attenzione di tutti che molte persone con disabilità motoria, con grandi capacità intellettive, non riescono ancora a trovare lavoro, quando ci sono tanti modi, grazie alle nuove tecnologie di rendersi veramente utili alla società anche lavorando da casa?

E' per questo che prendo sempre le distanze da queste associazioni... non mi rispecchiano affatto...

Ritornando al discorso del presunto disagio in cui uno incappa nel scrivermi, non vi dovete assolutamente porre questo problema, altrimenti non si spiegherebbe il fatto per la quale abbia ideato questo sito... se avessi avuto timore o vergogna di me stesso, non avrei di certo messo la mia deliziosa faccina sul Web, non vi pare?

Vedetemi un po' come una specie di esibizionista... forse lo sono proprio, non lo so neanche io... o forse voglio spiegare a tutti che sono una persona come tutte le altre. Qui penserete che sto esagerando, ma se è vero che tutti voi provate un po' di disagio o compassione nel sedere ad un tavolino di fianco a un disabile, vi renderete conto che non sto esagerando affatto.

Con questo concludo il mio pensiero di oggi e spero che, se mai aveste avuto un'esitazione nel scrivervi, d'ora in poi non ci sarà più.

E' probabile che scrivendo questo, qualcuno si sia risentito... se così fosse lo invito a scrivermi per spiegarmi il suo punto di vista. Un abbraccio a tutti e un saluto agli amici di www.soloBari.it che ho conosciuto oggi.

martedì 18 gennaio 2011

Buongiorno a tutti, visto che ieri ho aggiornato il sito verso mezzanotte, oggi mi farò perdonare scrivendo alle due del pomeriggio. Ieri sera dopo aver scritto in questa pagina, ho controllato la posta elettronica, e con grande felicità e stupore, ricevetti la prima notifica di un pagamento fatto da questo sito. Stupore perché non pensavo che dopo appena cinque giorni, qualcuno potesse acquisire una tale fiducia in me da volermi gratificare oltre che con la sua presenza anche con i soldi. Felicità perché ciò mi fa capire che se ti impegni in qualcosa in cui credi e riesci a trasmettere e a far capire agli altri qualcosa che ritieni degno di essere condiviso, ne riceverai senz'altro dei benefici. Da ieri sera alle 11,fino alle due di questo pomeriggio ho ricevuto un centinaio di visite, qualche versamento, ma soprattutto una ventina di e-mail!! È bellissimo e voglio spiegarvi il perché.

Ho trascorso l'estate del 2005 in maniera molto positiva grazie all'utilizzo di un nuovo busto che mi era stato appena consegnato... uscivo praticamente ogni giorno fino a metà ottobre, e poi fino a Natale tre o quattro volte alla settimana... dopo questo felice e spensierato momento, mi beccai un'influenza che per poco non mi fece ricoverare in ospedale e che durò un mese circa. C'è da dire che sono molto magro e la mia capacità respiratoria è inferiore a quella di un neonato, per cui è facile immaginare quali problemi possono insorgere durante l'influenza... Grazie a Dio, dopo quel periodo mi rimisi completamente fisicamente ma non psicologicamente. Quel mese mi aveva fatto pensare a tutto quello che non stavo facendo a causa della mia condizione.

Ci sono stati giorni letteralmente buttati, chiuso in camera mia, guardando il soffitto dal letto, pensando a quanto mi facessi pena per quanto mi stessi abbattendo. Dopo quei giorni mi resi conto che dovevo cambiare qualcosa in fretta. Non potevo più aspettare il fine settimana per uscire qualche ora, per poi tornare per tutta l'altra settimana nel letto riaspettando il week-end . Per cui contattai diverse aziende chiedendo se avessero bisogno di una persona che potesse svolgere da casa sua, tramite Internet, un qualche tipo di compito utile a loro, ma nessuna di queste mi degnò di risposta. Fu allora che pensai che l'unico modo che avessi per dare una svolta alla mia vita, era mettere da parte la tristezza e il senso di inutilità che mi opprimevano, e scrivere da solo la mia vita... in tutti i sensi... ne è saltata fuori l'idea di questo sito, che da qualche giorno, mi sta facendo tornare il buonumore e la voglia di mettermi in gioco. Il fatto che, per la prima volta dopo quasi un anno, la mattina l'ho trascorsa rispondendo a delle persone interessate a quello che faccio è per me di vitale importanza, mi fa sentire utile e, nella mia mente perversa, anche un po' importante. Ringrazio tutti quelli che leggono e visitano il sito e vi invito a scrivermi. Una buona giornata a tutti è una felice festa delle donne a tutte! Baci

domenica 9 gennaio 2011

Wannabe a vip Giorno 5

Salve gente, mi dovete scusare se aggiorno il sito a quest'ora,ma a causa di un altro impegno, non ero al computer tutto il giorno. Per la prima volta da quando ho messo on-line questa pagina, ho ricevuto due e-mail da parte dei lettori, e questo mi ha fatto veramente piacere. La prima e-mail è scritta da una signora di Firenze che ha trovato il mio indirizzo sul forum di kataweb e mi fa i complimenti per l'idea originale che ho avuto nel proporre la mia storia al pubblico. La seconda e-mai,l invece, è di una ragazza di nome Alessia, che mi fa una domanda molto interessante a cui vorrei rispondere qui, perché penso sia un argomento che debba essere condiviso con tutti.

La domanda che mi fa è questa:

"ti sono mai capitate delle situazioni in cui sei stato offeso o discriminato per la tua situazione?".

Purtroppo si, ma per fortuna solo in due casi. La prima volta avevo 15 anni, ed ero al mare per trascorrere le vacanze estive. Un pomeriggio, assieme ad altri quattro amici decidemmo di provare ad intrufolarci in una piscina enorme di un villaggio a quattro stelle, e siccome gli ospiti erano tantissimi, speravamo che i custodi non si preoccupassero di noi. Dopo una decina di minuti, uno di questi custodi si accorse di noi e ci disse di uscire immediatamente dal villaggio... sapendo che non c'era nulla da obiettare, ci dirigemmo tranquillamente verso l'uscita, se non che lo stesso custode si rivolse all' amico che mi spingeva dicendogli:

"è inutile che vi portiate dietro questo povero disgraziato tanto con me non attacca!". Rimasi impietrito. Era la prima volta che qualcuno mi facesse star male a causa della mia disabilità. Non riuscìi a rispondergli perché la rabbia mi soffocava la voce e sapevo che alla prima parola sarei scoppiato a piangere. Gli risposero invece i miei amici dicendogli che non aveva capito un tubo e che era solo un vecchio ignorante. Non appena ci allontanammo scoppiai a piangere per l'umiliazione appena ricevuta e provai imbarazzo nei confronti dei miei amici, perché a causa mia erano stati criticati ingiustamente.

Il secondo episodio in cui mi sentì umiliato, avvenne all'età di 16 anni mentre stavo uscendo con due amici dallo stadio dopo una partita di calcio. Infatti venimmo avvicinati da un conoscente del ragazzo che mi spingeva che gli disse:

"ciao, da quando hai iniziato a fare beneficenza?". In quel momento mi ritornò alla mente il fatto con il custode, ma stavolta riuscì a controllarmi. Non feci neanche in tempo ad aprire bocca che l'altro mio amico lo prese da una parte e lo costrinse a venire da me per chiedere scusa e spiegare che non aveva intenzione di offendermi.Fortunatamente questi due episodi sono rimasti gli unici e devo ringraziare gli amici che in entrambi i casi mi hanno dimostrato il loro affetto. Purtroppo queste cose capitano e ti rimangono impresse... personalmente mi hanno reso più forte e mi hanno fatto aumentare la fiducia in certe persone che ancora oggi mi sono vicine.

Vi invito a scrivermi ancora e vi do appuntamento a domani. Ciao.

mercoledì 5 gennaio 2011

Giorno 4

Ciao a tutti, ormai come da abitudine, da quattro giorni a questa parte, mi accingo ad aggiornare il sito. Innanzitutto vorrei informarvi sul fatto che da quando ho messo on-line il tutto, e cioè da venerdì sera, ho ricevuto una trentina di visitatori unici per un totale di 90 visite complessive. Anche se sono contento di questo inizio, devo dire che non ho ancora ricevuto nessuna e-mail da parte di questi pochi lettori, comunque sia siamo ancora all'inizio, per cui spero che con il passare dei giorni qualcuno mi faccia qualche domanda, per darmi la possibilità di capire come migliorare il sito ed i contenuti al suo interno. Come potete notare questo pomeriggio ho portato alcune modifiche all'intestazione di ogni pagina, grazie all'aiuto di Marco Mura, che questo pomeriggio è venuto a casa mia per vedere di migliorare un po' la grafica del sito. Spero vi piaccia...

Oggi vorrei parlarvi di come trascorro un normale giorno feriale. Da quando ho smesso di lavorare con Evolution Travel, cioè da luglio 2005, la mattina non ho praticamente nulla da fare, e se ci aggiungete il fatto che non posso sedermi tutti i giorni per trovarmi un posto dove andare, sono costretto a rimanere a casa a letto. Il problema è che i miei genitori lavorano, mio fratello maggiore è all'università a Cagliari, mentre mia sorella e mio fratellino sono entrambi impegnati con la scuola,per cui dovrei restare solo tutta la mattina,ma, come potete facilmente immaginare, nelle mie condizioni non è possibile per diversi ed evidenti motivi. Per ovviare a questa problematica situazione, entra in gioco una simpatica vecchietta di 76 anni che ogni mattina, da ormai sei mesi, sfida le intemperie percorrendo una discesa ripidissima di circa 300 m che divide casa mia dalla sua, per prestarmi la sua vitale assistenza nei casi in cui ne avessi bisogno. Questa gentilissima persona non è altro che la madre di mia mamma, cioè mia nonna.

Lei è l'ennesimo dono di Dio a questa famiglia, una di quelle persone che ognuno di noi vorrebbe accanto, ma che non tutti hanno la fortuna di avere... mia nonna è la prima di dieci figli e sin da quando aveva otto anni, ha lavorato con il babbo mezzadro in un campo, che era a 10 km da casa sua. Il lavoro non l'ha mai spaventata ed è una persona ricca di valori... io ho imparato a conoscerla davvero bene solo tre anni fa, in un periodo in cui stavo da schifo a causa dell'insorgere dell'osteoporosi che mi causò ben tre fratture in quattro mesi... in quei giorni lei è stata una di quelle persone che trascorreva tantissimo tempo della giornata con me a spronarmi e a tirarmi su di morale. Questo non lo dimenticherò mai... è strano, ma in quei giorni, grazie a lei, ho acquistato maggior fede in Dio che da allora non mi ha più abbandonato.ormai il rapporto con mia nonna è strettissimo, ma soprattutto sincero, reale e con la consapevolezza che nel caso in cui avessi bisogno di qualsiasi cosa lei c'è ed è pronta ad aiutarmi.

Stamattina Le ho mostrato il sito e mi ha detto che era bellissimo e sperava mi portasse soddisfazioni. Naturalmente il suo appoggio e la sua fiducia mi fanno sperare in positivo per il futuro in tutti i sensi... un saluto a tutti! Ci vediamo domani.