Salve gente, mi dovete scusare se aggiorno il sito a quest'ora,ma a causa di un altro impegno, non ero al computer tutto il giorno. Per la prima volta da quando ho messo on-line questa pagina, ho ricevuto due e-mail da parte dei lettori, e questo mi ha fatto veramente piacere. La prima e-mail è scritta da una signora di Firenze che ha trovato il mio indirizzo sul forum di kataweb e mi fa i complimenti per l'idea originale che ho avuto nel proporre la mia storia al pubblico. La seconda e-mai,l invece, è di una ragazza di nome Alessia, che mi fa una domanda molto interessante a cui vorrei rispondere qui, perché penso sia un argomento che debba essere condiviso con tutti.
La domanda che mi fa è questa:
"ti sono mai capitate delle situazioni in cui sei stato offeso o discriminato per la tua situazione?".
Purtroppo si, ma per fortuna solo in due casi. La prima volta avevo 15 anni, ed ero al mare per trascorrere le vacanze estive. Un pomeriggio, assieme ad altri quattro amici decidemmo di provare ad intrufolarci in una piscina enorme di un villaggio a quattro stelle, e siccome gli ospiti erano tantissimi, speravamo che i custodi non si preoccupassero di noi. Dopo una decina di minuti, uno di questi custodi si accorse di noi e ci disse di uscire immediatamente dal villaggio... sapendo che non c'era nulla da obiettare, ci dirigemmo tranquillamente verso l'uscita, se non che lo stesso custode si rivolse all' amico che mi spingeva dicendogli:
"è inutile che vi portiate dietro questo povero disgraziato tanto con me non attacca!". Rimasi impietrito. Era la prima volta che qualcuno mi facesse star male a causa della mia disabilità. Non riuscìi a rispondergli perché la rabbia mi soffocava la voce e sapevo che alla prima parola sarei scoppiato a piangere. Gli risposero invece i miei amici dicendogli che non aveva capito un tubo e che era solo un vecchio ignorante. Non appena ci allontanammo scoppiai a piangere per l'umiliazione appena ricevuta e provai imbarazzo nei confronti dei miei amici, perché a causa mia erano stati criticati ingiustamente.
Il secondo episodio in cui mi sentì umiliato, avvenne all'età di 16 anni mentre stavo uscendo con due amici dallo stadio dopo una partita di calcio. Infatti venimmo avvicinati da un conoscente del ragazzo che mi spingeva che gli disse:
"ciao, da quando hai iniziato a fare beneficenza?". In quel momento mi ritornò alla mente il fatto con il custode, ma stavolta riuscì a controllarmi. Non feci neanche in tempo ad aprire bocca che l'altro mio amico lo prese da una parte e lo costrinse a venire da me per chiedere scusa e spiegare che non aveva intenzione di offendermi.Fortunatamente questi due episodi sono rimasti gli unici e devo ringraziare gli amici che in entrambi i casi mi hanno dimostrato il loro affetto. Purtroppo queste cose capitano e ti rimangono impresse... personalmente mi hanno reso più forte e mi hanno fatto aumentare la fiducia in certe persone che ancora oggi mi sono vicine.
Vi invito a scrivermi ancora e vi do appuntamento a domani. Ciao.
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