Iniziamo con un' altro dibattito... Ieri sera c'è stato un' allarme nucleare nella città di Krsko, dove è stata segnalata una fuoriuscita pericolosa dalla centrale nucleare del posto. Naturalmente la centrale è stata immediatamente chiusa e sono stati fatti i primi controlli che fortunatamente hanno rivelato una semplice fuoriuscita di liquido dal sistema di raffreddamento...

In Italia si torna a discutere.....
Il 2013, anno di avvio dei lavori della prima centrale nucleare italiana, si allontana. Il lungo cammino che il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, aveva previsto per il ritorno dell'atomo in Italia, trova il primo ostacolo a Krsko, in Slovenia, a soli 130 Km da Trieste. Netta battuta d'arresto per nuclearisti, rinvigoriti da settimane dalle parole del ministro: "Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente".
Invece, secondo l'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, "l'ennesimo incidente ad una centrale nucleare poco distante da Trieste dimostra ancora una volta che il nucleare è estremamente pericoloso. Il futuro dell'energia è nelle rinnovabili e nel solare e non nel nucleare radioattivo, costoso e rischioso". "
Queste sarebbero le centrali nucleari sicure che vogliono costruire anche in Italia? - si chiede il presidente dell'Idv Antonio Di Pietro - Quelle per cui la Ue lancia l'allarme atomico? Sono soldi sprecati per una tecnologia pericolosa e obsoleta". Gli risponde il vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, Italo Bocchino: "Sarebbe bene che l'opposizione smettesse con questo suo atteggiamento irresponsabile, stile sciacallo. Ogni occasione è buona per strumentalizzare. La politica del no nell'ambiente ha generato, fra i tanti problemi, anche l'emergenza rifiuti in Campania".
Effettivamente credo che ora accanirsi su questo incidente per giustificare la non introduzione del nucleare in Italia è assurdo, allora dato che ogni tanto precipitano aerei che uccidono centinaia di passeggeri aboliamo anche gli aerei??
"La verità è che c'è sempre chi è pronto a speculare sulla paura - sottolinea Chicco Testa ex presidente di Enel e Acea e presidente del Kyoto club - dovremmo piuttosto sentirci rassicurati che in questo caso i sistemi di sicurezza hanno dimostrato di esserci e di funzionare. Agitare la paura del nucleare, quando in Italia siamo riusciti a farci del male con i rifiuti solidi urbani mi sembra fuori luogo".
Voi cosa ne pensate del nucleare in Italia?? Anche se conoscendovi ormai sò la risposta ahahahah
15 commenti:
In base a quali motivazioni (pro e contro ) la fissione nucleare è la soluzione migliore per risolvere il problema energetico dell'Italia?
è stato fatto un referendum ha vinto il no. penso basti come risposta. se proprio lo vogliono cosi tanto rifacciano il referendum ma se costruiscono le centrali senza prima chiedere il nostro parere non siamo in democrazia.
Allora, vi rispondo con un articolo che ho letto 5 minuti fà per rispondervi, anche se questo non risponde del tutto a Pierpi, ma per adesso leggete questo...
Preso dal sito di Galileo 2001, di Franco Battaglia:
FRANCO BATTAGLIA
L'imbroglio verde del no al nucleare
(pubblicato su Il Giornale, 14 luglio 2003)
Alcuni si sono lamentati di non essere stati avvisati in tempo del black-out. Avessero letto "Il Giornale" del 28 giugno dello scorso anno - quando si dice il caso - vi avrebbero trovato in un mio articolo questa affermazione: "Grazie all'irresponsabile politica energetica del centro sinistra, i nostri figli (non nel senso generico dei nostri discendenti, ma i bimbi che hanno oggi 10 anni) dovranno imparare a convivere con l'afflizione della crisi energetica". Non ci piace fare la parte della cassandra, ma bisogna essere consapevoli che, anche se si rientrerà presto nella norma, il recente black-out sarà destinato a ripetersi. Esso è segno del fatto che negli ultimi due anni gli italiani stanno sperimentando un aumentato benessere e sono pertanto nelle condizioni di richiedere, a buon diritto, maggiore energia. Che però non solo non si può offrire in due anni, ma non la si potrà offrire mai se non si butta nel pattume, senza salvare niente, ogni decisione presa nelle passate legislature. A cominciare da quella firma che in sede europea, a pochi giorni dalla fine della legislatura precedente, il verde Gianni Mattioli appose, vincolando così l'Italia ad aderire al più insensato protocollo - quello di Kyoto - mai partorito dalla mente degli ambientalisti: grazie ad esso, sono state chiuse in Italia alcune ottime centrali a carbone. Coi risultati "inattesi" di oggi.
La gravità dei fatti di questi giorni non è tanto il black-out, ma l'amara constatazione di quanto siamo dipendenti dallo straniero: perché mai la Francia dovrebbe vendere la propria energia nucleare a noi se gliela paga di più chi ne ha altrettanto bisogno, come la Germania? Ove - altro esempio di lungimirante politica energetica - i Verdi vi hanno imposto centinaia di inservibili turbine eoliche e la chiusura, sulla carta (e prevedo che rimarrà tale) delle loro 19 centrali nucleari.
Ermete Realacci, presidente di Legambiente, è solito affermare che "col referendum contro il nucleare, fu la maggioranza degli italiani a voler rinunciare nucleare". Affermazione che batte ogni record: tre inesattezze in tre concetti. Infatti, non ci fu nessun referendum "contro il nucleare", né la "maggioranza" degli italiani si espresse per il "sì", né, infine, gli italiani hanno "rinunciato al nucleare".
Innanzitutto, non potevano esserci referendum "contro il nucleare": l'art. 75 della Costituzione, come vieta quelli in materia fiscale, vieta anche i referendum abrogativi di trattati internazionali. E l'Italia, con l'adesione all'Euratom, si era impegnata "a sviluppare una potente industria nucleare" (e per questo stanzia 50 milioni di euro all'anno senza oggi averne alcun ritorno economico o energetico).
Allora, cosa votarono gli italiani? Votarono su tre quesiti: uno chiedeva l'abrogazione dei compensi agli enti locali che nel loro territorio accettavano le centrali nucleari (e a carbone: forse fu un referendum contro il carbone e nessuno ce l'ha detto); un altro chiedeva l'abrogazione della norma che dava potere al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere dove allocare le centrali se gli enti locali non decidevano entro tempi stabiliti; l'ultimo referendum abrogava la norma che consentiva all'Enel di partecipare alla gestione di centrali nucleari all'estero.
Come si vede, anche se interpretati e diffusi come referendum "contro il nucleare", essi né lo erano né potevano esserlo. Tant'è che venne decisa non l'abbandono, ma una "moratoria" di 5 anni, con fermo delle centrali attive e sospensione dei lavori di costruzione di nuove centrali. Di anni ne sono passati più di 15, e una centrale come quella di Caorso si sarebbe dovuta avviare 10 anni fa. Ed infatti qualche anno fa la General Electric propose di riavviarla. Spesa da stanziare: 350 miliardi di lire. L'attraente proposta avrebbe fatto pensare ad un riavvio accelerato della centrale da parte degli amministratori del Paese. Ma ad amministrare il Paese era il centro-sinistra che, invece, nel 1998 decise per lo smantellamento accelerato. Spesa stanziata: 7.000 miliardi di lire.
Ma quale fu la "maggioranza" di italiani che votò "sì" a quei referendum? Fu poco più del 40% degli aventi diritto, cioè una minoranza. Fatto, questo, che dimostra come l'istituto referendario è ben lontano dal dirimere la presunta controversia tra maggioranza del paese e maggioranza parlamentare, visto che una legge voluta o mantenuta da questa potrebbe essere abrogata per volontà di una minoranza degli aventi diritto al voto.
Infine, non è vero che abbiamo "rinunciato" all'energia nucleare: semplicemente ne abbiamo fatto una nuova forma di importazione, visto che ce la vendono - e a carissimo prezzo - la Francia, la Slovenia e la Svizzera. A proposito di Svizzera, val la pena informare il lettore, cui fosse sfuggito l'articolo di Renato Angelo Ricci sull'Avanti! del primo di giugno, di una notizia di cui è stata cancellata ogni traccia in ogni mezzo di comunicazione, internet compreso: lo scorso 18 maggio si è tenuto in Svizzera un referendum contro il nucleare organizzato dai Verdi del luogo. La comunità scientifica svizzera lanciò un appello affinché la gente non desse ascolto ai Verdi. E la gente - lì in Svizzera - non ha dato ascolto ai Verdi: hanno vinto i "no". Ne sapevate nulla? Io immagino di no. Lascio a voi immaginare a quale alto volume avrebbero suonato le grancasse di Legambiente e Verdi se in Svizzera avessero vinto i "sì".
e questo è un articolo di 5 anni fà eh... Come puoi vedere Angelo, non esiste nessun referendum contro il nucleare...
Caro Pietro, il tuo Battaglia è quello che sconsiglia l'uso di alimenti provenienti da allevamenti e/o culture biologici perché batteriologicamente contaminati, in quanto non si sono potuti usare antiparassitari, o che scrive lettere aperte al Presidente della Repubblica sul blocco in Italia delle ricerche e delle sperimentazioni sulle coltivazioni OGM, che reputa come tempo perso il trattato di Kyoto o campati in aria i problemi da inquinamento da elettrosmog?
Non sto a sottilizzare sul personaggio, ognuno ha le proprie convinzioni, tralasciamo anche la questione del referendum, veniamo a cose più terra terra.
Realmente i pro sono così superiori ai contro?
Il Dott. Battaglia a dir la verità non ci vede proprio dei contro beato lui. Perché non spiega, l'esimio il Dott. Battaglia, come risolvere il problema delle scorie (forse le vuole usare per sterilizzare i prodotti biologici), o forse le vuole mandare anche lui in Sardegna. Se ci si vuole informare sulla questione nucleare non solo italiana (in Italia il problema delle scorie non è da sottovalutare, e parlo di rifiuti ospedalieri, di centri di ricerca ecc., quindi quantità misere rispetto a quelle prodotte da una centrale elettrica) mi permetto di consigliare il sito: www.zonanucleare.com.
Ecco quì i pro e i contro... Credo quelli più significativi... Ora, bisogna vedere chi è disposto a sacrificare cosa, e se il gioco vale la candela...
Il nucleare presenta indubbiamente dei vantaggi:
Una centrale nucleare non emette CO2
Le centrali nucleari non producono anidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo, principali cause del buco nell'ozono e dell'effetto serra.
Vantaggio nella bilancia dei pagamenti
La produzione di energia dal nucleare riduce l'importazione di petrolio e la dipendenza delle economie dal petrolio. La copertura del fabbisogno energetico interno tramite il nucleare riduce la possibilità degli shock esterni sull'economia e consente ai governi un minore carico di spesa sulla bilancia dei pagamenti con l'estero. Il tutto si traduce in una maggiore stabilità del sistema economico nazionale..
Maggiore stabilità politica
Le principali riserve petrolifere sono concentrate in pochi paesi ad elevata instabilità politica (Medio Oriente) che rischia di trasmettersi anche nei paesi fortemente dipendenti dall'import del petrolio. L'uso del nucleare riduce la dipendenza occidentale dal petrolio mediorientale.
Vediamo ora quali svantaggi porta l'uso dell'energia nucleare:
Conseguenze in caso di incidente
La storia ha già mostrato la gravità delle conseguenze degli incidenti alle centrali nucleari. Le radiazioni a cui la popolazione viene esposta causano un maggiore rischio di morte per leucemia e tumore. Dall'incidente di Chernobyl la sicurezza delle centrali nucleari è diventato uno dei principali aspetti critici dell'energia nucleare per uso civile. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari dotate di reattori di ultima generazione.
Le scorie nucleari
Purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico del nucleare. Non possono essere distrutte e l'unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici. La ricerca di un deposito sicuro è tra i principali obiettivi della UE e degli Usa. Sono necessari anni di studi e grandi investimenti per l'individuazione delle soluzioni di stoccaggio per centinaia di migliaia di anni.
Localizzazione centrali nucleari e proteste locali
Anche il processo di localizzazione di una centrale nucleare o del deposito di scorie è molto difficoltoso. Nessuna comunità locale accetta di sacrificare il proprio territorio per ospitare i rifiuti nucleari. La Sardegna, la Puglia, la Basilicata sono i recenti casi italiani di forti proteste antinucleari (2003). Nello stesso anno una comunità locale cinese si oppose con successo alla decisione del governo di costruire un deposito geologico di scorie attuando una dura e prolungata protesta. In entrambi i casi vinsero le popolazioni locali.
Il terrorismo
Viviamo in un'epoca in cui poche persone possono compiere grandi danni all'umanità. Il ricordo della tragedia dell'11 settembre 2001 ai grattacieli del World Trade Center è stato un duro shock per l'intera società occidentale. Il rischio che le centrali nucleari siano prese come obiettivi per atti di terrorismo o come bombe sporche è quindi molto realistico. E' lecito e razionale preoccuparsi. Le nuove centrali nucleari dovranno includere questo aspetto fin dalla fase di progettazione.
Il trasporto di materiale nucleare
Il trasporto di scorie e di materiale nucleare è uno degli aspetti più critici della questione "sicurezza". Durante il trasporto, oltre all'opposizione delle popolazioni che vedranno passare treni o navi con carichi radioattivi vicino alle proprie abitazioni, sussiste il rischio di incidenti e di attentati terroristici. In Francia, il treni speciali adibiti al trasporto di scorie nucleari sono scortati da "carri armati" e da poliziotti a cavallo. L'itinerario del treno cambia in continuazione all'insaputa delle popolazioni residenti nei pressi delle ferrovie. Per questi motivi i depositi di scorie dovrebbero risiedere nei pressi delle centrali nucleari evitando in questo modo la necessità del trasporto delle scorie. La ricerca tecnologica e scientifica non ha ancora trovato il modo per distruggere le scorie all'interno delle stesse centrali nucleari. Si attendono ancora risposte in tale senso.
Caro Pietro, nel tuo elenco di contro si possono aggiungere:
1)Costo dell'uranio (L’uranio è una “commodity” (cioè una materia prima come oro, petrolio, ferro…) e nel mondo le imprese che lo producono sono essenzialmente tre: BHP Billiton (Australia), Rio Tinto (Australia) e la Cameco (Canada).
L’uranio non si commercializza nei “mercati aperti” come si fa per le altre materie prime, ma venditori e compratori contrattano privatamente.
Nel periodo tra il 2000 ed il 2005 (ultimi dati che sono riuscito a trovare) il costo prezzo dell’uranio è addirittura triplicato.)
2)Oltre alle scorie un altro sottoprodotto delle centrali la produzione di grandi quantità di acqua calda che viene gettata nel mare o nei fiumi con grandi danni ambientali.
3)L'Italia è una nazione a rischio sismico e geologico: dove faresti le centrali.
Se proprio si vuole puntare sul nucleare punterei molto di più alla fusione fredda o alla fusione nucleare (I famosi reattori Tokamak.)
Ci fu eccome un referendum...ed anche se un certo giornalista dei miei calzari scrive il contrario (del resto Pier Paolo ha già espresso un pensiero che condivido pienamente), afferma cose del genere, la realtà è storia, ed è sotto gli occhi di tutti.
Era un referendum ABROGATIVO, ovvero che "abrogava" (o dismetteva) un decreto legge fatto passare dal parlamento di allora. Stiamo parlando del 1987 ed io avevo 14 anni e lo ricordo bene.
Tratto dal sito dall'archivio dell'ENEL:
"I referendum sul nucleare
L'8 novembre 1987 si svolgono tre referendum sulle centrali elettriche nucleari e due sulla giustizia. La maggioranza dei votanti si esprime per la rinuncia all'energia nucleare. Considerati i risultati del referendum, il Governo procederà alla sospensione dei lavori della centrale di Trino 2, alla chiusura della centrale di Latina, alla verifica della sicurezza delle centrali di Caorso e di Trino 1 e alla verifica della fattibilità di riconversione della centrale di Montalto di Castro."
http://www.enel.it/azienda/chi_siamo/storia/62_92/83_87/referendum_nucleare/
La maggioranza dei votanti si esprime per la rinuncia all'energia nucleare...PER LA RINUNCIA, non per la sospensione.
Personalmente, sono tuttora contraria al nucleare, per i costi altamente elevati, per i tempi di costruzione, che prevedono che una centrale nucleare venga costruita tra i 15 ed i 30 anni di tempo (ma siamo in Italia e la Salerno-Reggio Calabria è un esempio dei tempi che si impiegano per costruire qualcosa nel nostro Paese). Al termine della costruzione avremmo centrali nucleari VECCHIE ancora prima di essere attivate.
I rischi delle centrali sono legati al sistema geologico italiano. Forse non è dato da sapere che il nostro Paese è altamente sismico. Era un problema nel 1987, lo è ancora adesso (ed é lo stesso problema per cui trovo una vaccata l'idea che costruiscano il Ponte sullo Stretto. Messina è una delle città più a rischio di sismicità, ma questo non importa a nessuno).
Ultimo fattore, le centrali nucleari NON sono pulite, ed é inutile dire che è pura propaganda da parte di Scajola continuare a dire il contrario. Le scorie infatti NON sono biodegradabili e per iniziare a diventare inermi necessitano almeno di 300 anni. Dove metterle? Sulle rive dei fiumi come è stato fatto sino a che non è stato impedito a questi politichesi di continuare a fare danni?
Ma pensate davvero che con la mafia che si occupa di far sparire tonnellate di rifiuti speciali (che finiscono nel nulla), non succederebbe lo stesso con le scorie radioattive? Sapete qual'è stato il primo pensiero del nostro attuale Presidente del Consiglio, in merito quando questa graziosa idea l'ebbe nel precedente mandato? Di mettere le scorie nelle miniere (patrimonio dell'umanità dell'UNESCO) di Monteponi e Montevecchio.
Invece di buttare i soldi per NON salvare la compagnia di bandiera, per costruire un ponte pericoloso e per altre amenità...perché non spenderlo per costruire pannelli fotovoltaici che producono energia davvero PULITA e che non ha rischi, come nel resto del mondo?
Ieri notte ho sudato freddo, perché il mio fidanzato è di Trieste e vive lì e presumibilmente mi ci trasferirò...puoi immaginarti quanto possa essere a favore di qualcosa che ha dimostrato una volta la propria reale pericolosità....Cernobyl.
Articolo di oggi:
Olanda, la piu' grande centrale eolica al mondo
MILANO - Econcern, gruppo internazionale del settore dell'energia ecosostenibile, e Eneco, azienda energetica olandese, hanno inaugurato Q7, la più grande centrale eolica offshore del mondo costruita nei Paesi Bassi. La centrale, ribattezzata Princess Amanda Wind Farm e dotata di 60 turbine da 2 megawatt ciascuna, può fornire 435 gigawattora all'anno di energia pulita, quanto basta per coprire il fabbisogno di 125 mila famiglie per un risparmio energetico di 225 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica. E' stata realizzata attraverso un progetto di finanziamento 'senza regresso' che permette alle banche coinvolte - Dexia, Rabobank e Bnp paribas - di coprire interamente gli interessi e le rate del finanziamento con gli introiti provenienti dall'attività della centrale, senza ulteriori garanzie da parte degli azionisti. "La Princess Amanda Wind Farm costituisce un traguardo significativo anche per il nostro paese - spiega Jeroen de Haas, presidente del cda di Eneco - perché tra i propri obiettivi ambientali, l'Olanda si è infatti data anche il raggiungimento di 6 mila megawatt di energia pulita da produrre attraverso lo sfruttamento dei venti marini". Ma l'energia eolica non è l'unica strumento, come ha commentato Ad van Wijk, presidente del cda di Econcern: "il mare offre molte altre opportunità per generare energia. Sfruttando solo il 9% del potenziale del Mare del Nord potremmo infatti fornire energia pulita a tutti i paesi confinanti".
Ok, allora xkè Battaglia ha idee diverse dalle vostre dice cazzate.. Ha spiegato cosa si è abrogato nel 1987 e ha spiegato anche perchè NON E' POSSIBILE CHE FOSSE PER ABROGARE L' ENERGIA NUCLEARE, Beatrice, tu a 14 anni vuoi ricordati cosa si è votato? Sono sicuro che non te ne fregava assolutamente nulla del referendum a quell' età...
Punto secondo, le centrali che si costruiscono nel 2008 non sono le centrali del 87, mi pare che si sia ripetuto innumerevoli volte che le centrali F4 sono ormai sicurissime, l' olanda dal canto suo può giocare con l eolico dato che ha 3 centrali nucleari e non ha problemi ad investire in energie alternative per sostituire MOLTO LENTAMENTE il nucleare... Noi che facciamo?? investiamo miliardi d euro per l' eolico che garantisce energia a quante? 1.000.000 di persone?? E poi? Continuiamo a comprare il nucleare da francia svizzera etc etc... Cazz che furbizia...
Bisogna smetterla di pensare a cernobyl, altrimenti dopo il titanic si sarebbero dovute bandire le navi, o dopo i disastri aerei gli aerei...
Non dico che sono al 100% per il nucleare, ma certi discorsi proprio non li capisco...
scusate mi son connesso solo ora. ma cosa vuol dire se uno ha 14 o 20 anni? mia madre e mio padre che sono anziani ne parlano tutt ora di quel referendum e tu mi dici che non ce stato? ma va là!
e poi ho detto che bisognerebbe rifarlo non mi pare di aver detto chissa che invece scajola è partito subito in quarta dicendo che il nucleare si doveva fare alla svelta
Non sminuisco Battaglia per le affermazioni sul referendum, ma non lo ritengo affidabile viste altre sue affermazioni.
Mi interesso alle centrali atomiche da quando in terza media feci la tesina di fine anno proprio sulle centrali atomiche.
E da grande estimatore mi sono pian piano trasformato in "oppositore". Alla fine degli anni 80 ho iniziato ad interessarmi alla fusione nucleare. Ero affascinato dalla teoria poi divenuta pratica, anche se per tempi ridottissimi, di poter imbrigliare una fonte d'energia (plasma) dove la temperatura si misura nell'ordine di qualche milione di gradi.
Contemporaneamente approfondivo "le indagini" sulla fusione fredda.
Di anni ne sono passati tanti ed ultimamente internet agevola lo scambio di informazioni.
E se un paese quale l'Olanda decide di orientare le sue forze alla ricerca di fonti di energia diverse dalla fissione nucleare, be un motivo ci sarà. Forse non la ritengono così conveniente...
Se poi sento notizie al tg dove un certo Luciano Maiani, presidente del CNR dichiara che dopo Chernobyl non ci sono state emissioni di sostanze radioattive da centrali nucleari, senza accennare a:
1999, 11 Marzo, Francia. Centrale del Tricastin, un contaminato;
1999, 16 Giugno, Russia. Centrale di Seversk, 2 contaminati per fuga radioattiva;
1999, 17 Luglio, Ucraina. Centrale di Cernobyl, 3 operai contaminati.
1999 Tokaimura, Giappone. Un incidente in una fabbrica di combustibile nucleare attivò la reazione a catena incontrollata. Tre persone morirono all'istante mentre altre 450 furono esposte alle radiazioni (119 in modo grave).
-La mattina di giovedì le autorità rivelano che, a causa di una fuoriuscita d’uranio, si è innescata una fissione incontrollata nel nocciolo del reattore.
-Alle 10:30 scatta l’allarme, alcuni operai sono stati contaminati in modo molto grave.
-Alle 12:41 la polizia crea un “cordone” intorno alla centrale, si capisce che l’incidente sta diventando più grave del previsto.
-Alle 15:18 alcune famiglie residenti nei pressi della centrale vengono evacuate.
-Alle 21:00 si tiene una riunione di emergenza e il governo comprende a questo punto la gravità dell’incidente; oltre 300000 persone invitate a stare in casa.
-Alle 24:00 la radioattività attorno e dentro all’impianto raggiunge livelli tra le 10 e le 20 mila volte superiore alla norma.
-Alle 2:30 del giorno seguente 18 tecnici operi nell’impianto accettano una missione da veri “kamikaze”, devono entrare nell’impianto per fermare la reazione a catena, ben consapevoli che, terminata la missione, non sarebbero più stati gli stessi.
-Alle 6:00 le autorità affermano che la radioattività è scesa a zero.
1999, 4 Ottobre, Corea del sud. Centrale di Wolsong, 22 operai contaminati.
2000, 15 Febbraio, USA. Reattore Indian Point 2, fuga vapore radioattivo;
bhe mi vengono da pensare cose poco piacevoli ...
Dai parlare di un referendum nucleare (1987) all'indomani della tragedia Chernobil (1986) mi sembra una grande cavolata; è ovvio che abbia stravinto la paura!
è come se all'indomani dell'11 settembre avessero fatto un referendum per non far salire i musulmani sugli aerei. Si sarebbe avuto un 100% senza storie!
Dai ragazzi:sono passati 21 anni! Andiamo avanti. In Europa siamo tra i pochi a non tentare un approccio al nucleare! Proviamoci almeno
Angelo in certi casi credo che cambi se uno ha 14 anni o 20, non mi vorrai forse dire che un ragazzo di 14 anni ha la testa di uno di 20... A volte (in casi limite) succede il contrario, mio fratello che ha giusto 14 anni, è parecchio intelligente, non sà neppure cos'è un referendum... E vista la condizione dei suoi amichetti credo che loro ne sappiano meno di lui.. Poi non sò...
Mi permetto anche di dubitare sul ricordo che possono avere i tuoi genitori su un fatto successo 21 anni fà, avranno un pò di difficoltà a ricordare esattamente cosa diceva il referendum credo... O si ricordano esattamente cosa fu chiesto??
Non ho la memoria così corta ma soprattutto, che me ne fregasse o no, fu il soggetto di un compito in classe per il quale dovetti studiare ed informarmi.
E' da lì che ho imparato che informarsi e trarre informazioni da più parti serve ad avere la mente aperta a ciò che succede.
La mente aperta mi permette anche di essere critica verso chi esprime pubblicamente un proprio pensiero.
Lo sono verso chiunque...ed il fatto che io la pensi in maniera diversa dagli altri non significa che significhi che per me dicono fesserie.
Semplicemente, avendo diverse fonti appunto critiche, posso affermare un mio pensiero personale, che può essere condiviso o meno, ma è mio.
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