sabato 21 giugno 2008

Giorno 228

Buongiorno a tutti, oggi posto una delle giornate di Antonio, visto che non lo faccio da un pò, vi auguro una buona lettura, almeno vi distrarrà dalla vostra disputa ahahah

Giornata del 21/06/2006


Salve a tutti amici, da ieri sembra di essere in Africa!! In casa , il barometro segnava 34°! E fuori c'era molto più caldo! tra ieri e l'altro ieri c'è stato veramente uno sbalzo di temperatura impressionante!... purtroppo anche oggi la temperatura sta salendo ora dopo ora e, se continua così, raggiungeremo gli stessi livelli di ieri! Pensate che ho fatto un bagno freddo nella vasca e 5 min dopo essere uscito dall'acqua mi sembrava di non aver mai fatto quel bagno! Stanotte mi sono svegliato quattro o cinque volte e mi sono fatto bagnare la faccia un paio di volte perché non riuscivo a dormire a causa del caldo!
Apparte questo, da un paio di giorni stanno lavorando su gran parte delle strade di Nuoro per aggiustare l'asfalto dissestato a causa dei numerosi interventi che sono stati fatti in due anni alle tubature del gas e dell'acqua! Infatti, sino a tre anni fa, non esisteva una rete cittadina per la distribuzione del gas e ognuno di noi andava a bombole! Naturalmente a Nuoro non hanno portato il gas metano bensì un altro gas che alla fin fine non conviene... il risultato è stato che hanno distrutto le strade di tutta la città, senza mai aggiustarle diligentemente , e solo pochissime persone si sono allacciate alla rete di questo particolare gas!! Una cosa veramente grottesca!!! Purtroppo la Sardegna, ed in particolare la Barbagia , soffre di una carenza di persone competenti in ogni settore amministrativo ! Ogni tanto mi capita di sentire qualche commento da parte di qualche turista che viene in Sardegna... in un primo momento provo un sentimento di rabbia nei suoi confronti ma poi mi accorgo che in effetti non ha tutti i torti! Un paio di giorni fa stavo parlando con un ragazzo di trent'anni che quest'anno ha deciso di venire in Sardegna con la moglie e i suoi due figli, senza macchina, e di restarci per 25 giorni visitando tre posti diversi ! Mi è venuto subito il dubbio sulla facilità degli spostamenti... e gli chiedo come avrebbe fatto senza una macchina... risposta ingenua la sua: "utilizzeremo i mezzi pubblici sardi!"... conoscendo tutti e tre i posti in cui avrebbe alloggiato gli ho risposto che non poteva affidarsi a loro perché nelle località in cui avrebbe trascorso la sua vacanza familiare i mezzi pubblici sono poco efficienti, per usare un eufemismo... allora lui mi risponde prontamente "pazienza, ci affideremo ai taxi!"... ed io "taxi? in provincia di Nuoro né esisteranno tre o quattro al massimo... dubito che tu ti possa spostare con i taxi a meno che tu voglia attendere un'ora ogni volta che te ne serve uno!!"... che impressione credete si sia fatto della Sardegna e del suo sviluppo civile ? non credo molto positiva!
Per fortuna non mi ha chiesto dei treni, altrimenti ci sarebbe stato da sbellicarsi! Il treno a Nuoro è conosciuto come littorina o trenino verde che si muove su una linea ferroviaria antichissima ad una velocità che fa impallidire solamente una tartaruga! Naturalmente collega pochissimi paesi ed è praticamente impossibile organizzarsi una vacanza contando sul servizio dei treni!. Poi ci lamentiamo se diamo l'impressione di arretrati e terroni! Anziché con i turisti che criticano alcuni servizi sardi, bisognerebbe lamentarsi con le amministrazioni pubbliche! Ci sono dei paesi vicino a Cagliari, e Cagliari stessa, che sono organizzati benissimo dalle loro amministrazioni le quali offrono dei servizi perfetti ai cittadini e ai turisti ! Perché non è così anche in provincia di Nuoro e a Nuoro?? c'è da dire che qualche anno fa la situazione era molto peggio e che adesso si sta cercando di cambiare registro. Purtroppo siamo ancora lontani dagli standard nazionali! Amo la Sardegna e sono orgoglioso di essere sardo. Molti italiani ci considerano tutti ignoranti ed arretrati, ma non è così! Noi giovani dobbiamo impegnarci affinché l'Italia la smetta di ritenerci un popolo di cavernicoli... si può crescere anche mantenendo le tradizioni e contemporaneamente aprirsi a nuovi sistemi di sviluppo! Qualche giorno fa stavamo commentando con degli amici un film sardo che è stato distribuito in tutta Italia e che a parer mio è oggettivamente criticabile... per fare un esempio banale quel film è per i sardi quello che il libro "il codice da Vinci" è per la chiesa !
Sto parlando di "ballo a tre passi"... c'è una scena che mi ha veramente disgustato e che mostra un pastore sardo che conosce una ragazza francese e, non sapendo come comportarsi con lei, decide di imitare le pecore girandola di spalle e semi-violentandola ... questa parte, più delle altre è decisamente fuori luogo... Per un sardo orgoglioso delle proprie origini e stufo di essere paragonato ad un ignorante, quei momenti possono provocare una sorta di rabbia perché è immediato il richiamo ad identificarsi in quel personaggio... non oso immaginare a cosa abbiano pensato i giovani pastori sardi vedendo quella scena... per loro è sicuramente un insulto! il regista ha fatto l'errore, secondo me, di ambientare la storia nel presente e quindi fa trasparire un'incoerenza con la realtà attuale sarda!! Se fosse stato un film comico avrei riso alla grande ma qui di comico c'è ben poco! Non sto a raccontarvi altre scene ma se il regista voleva trasmettere il significato profondo dell'unione che c'è tra Sardegna e popolo sardo ha steccato in pieno! Il 90%, se non di più, dei pastori sardi ha il fuoristrada e torna dalla campagna ogni giorno avvisando con il cellulare a casa di preparare la cena e il bagno! In strada si possono vedere delle vecchiette vestite come 100 anni fa fare la spesa con la carta di credito! Quest'oggi cercherò di mettere on-line una canzone meravigliosa sarda che parla dell'amore di un emigrato per la propria terra e per la sua amata ! Si chiama "non poto reposare"!. Adesso vi saluto e aspetto vostre lettere in merito all'argomento di oggi! Un abbraccio ciao a domani!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

sposto la conversazione qua:

Per il conte hai detto che il lodo schifani esiste anche in francia. Balle. In Francia l’immunità provvisoria è solo per il capo dello Stato, non per il premier o le altre cariche; e negli Usa s’è processato un certo Clinton, il presidente, l’uomo più potente del pianeta terra.

Anonimo ha detto...

ah volevo anche far presente che il presidente berlusconi con marcello dell' utri sono stati indagati dalla procura di caltanissetta per le stragi del 92 e 93. il processo è stato archiviato nel 98 a firenze e nel 2002 a caltanissetta. Continuano pero le indagini per concorso in strage contro ignoti e i decreti di archiviazione hanno parole pesanti nei confronti degli ambienti Fininvest. la procura di Palermo ha indagato Berlusconi per: concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. L indagine è stata archiviata per la scadenza dei termini massimi per indagare ( legge cirielli). Indizi sui rapporti di berlusconi e dell utri con Cosa Nostra continuano ad emergere in molte sentenze. Dell utri è stato condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e questo getta ombre pesantissime su berlusconi che, sarebbe stato messo da Dell' Utri nelle mani della mafia fin dal 1974. Inizio dei rapporti tra i due all incirca. Saluti

Anonimo ha detto...

ultima precisazione poi esco ihihih riporto qui il testo della sentenza contro dell utri: « La pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici. »

Unknown ha detto...

Da “La Repubblica.it”
La patacca del ministro nella foresta di Sherwood
di EUGENIO SCALFARI

A LEGGERE i titoli e i testi pubblicati dai giornali sulla Finanziaria di Giulio Tremonti si direbbe che mai prima d'ora si era vista una legge così perfetta ed una politica economica così adatta a soddisfare i bisogni, i desideri, le speranze d'un paese. Nonostante una crisi che sta squassando il mondo intero. Nonostante la pessima eredità lasciata dal precedente governo. Nonostante la fragilità del capitalismo italiano. Nonostante l'inefficienza della pubblica amministrazione. Nonostante la pochezza del sindacalismo. Nonostante i malanni dell'Europa.
La grandezza di Tremonti. La saggezza di Tremonti. La prudenza di Tremonti. La cultura di Tremonti. L'audacia di Tremonti. La forza di Tremonti. Di personaggi come lui ne nasce uno ogni secolo. Nella sala della Maggioranza, quella dove Giovanni Giolitti teneva ai tempi suoi il Consiglio dei ministri, il ministro dell'Economia ha presentato il suo capolavoro con ai fianchi il fior fiore del governo: Brunetta, Scajola, Alfano, Sacconi, Maroni. Alle spalle, appeso al muro, il ritratto di Camillo Benso Conte di Cavour. Berlusconi non c'era, per non offuscare la gloria del pro-dittatore.
A leggere i titoli e i testi dei giornali, necessariamente sintetici, gli aspetti di maggior rilievo del capolavoro tremontiano erano soprattutto quattro: la miracolosa rapidità con la quale il governo era riuscito ad approvare la legge finanziaria (nove minuti e mezzo), la Robin tax, la carta dei poveri, la "deregulation" del mercato del lavoro. Un impasto virtuoso di liberismo e di socialismo. Più governo e più mercato. Concretezza e filosofia. Durezza e dolcezza. Federalismo e autorità. Infine la Chiesa, il suo insegnamento morale, i suoi valori sola speranza d'Europa e della società italiana giardino del Papa. Ne saremo noi degni?
Commentando il capolavoro tremontiano il ministro-ombra Bersani ha detto: ci sono moltissime cose in quella legge ma manca la cosa. Tito Boeri, a proposito della Robin tax, ha scritto ieri che si tratta d'una bufala di eccezionali dimensioni. Il giornale della Confindustria, contraddicendo l'entusiasmo dei suoi proprietari, ha sottolineato in sei pagine di seguito l'impianto classista della manovra e i rischi di addossarne il peso ai ceti più deboli.
Chi ha ragione? Non vorrei passare da un eccesso all'altro. C'è anche del buono nella manovra di Tremonti. Per esempio aver anticipato i decreti d'applicazione della Finanziaria a giugno e la loro conversione in legge entro luglio insieme al documento di programmazione triennale. Di aver asciugato la sessione di bilancio che si concluderà entrò il prossimo ottobre. Questioni di metodo, in buona parte anticipate da Padoa-Schioppa. Di aver puntato sulla liberalizzazione di alcuni servizi locali già predisposta dalla Lanzillotta.
Di aver previsto un programma di contenimento della spesa pubblica intermedia, quella in gran parte destinata all'acquisto di beni necessari al funzionamento della pubblica amministrazione. Mettendo sotto controllo quei capitoli di spesa il predecessore di Tremonti riuscì a bloccare il ritmo di aumento della spesa corrente che nel quinquennio 2001-2006 aveva sperperato due punti e mezzo di Pil.
A parte questi aspetti positivi, il vero senso politico della manovra di Tremonti sta nello smantellamento degli strumenti di contrasto all'evasione. Con un sofisticato meccanismo di anticipi di entrate e posticipi di uscite secondo uno schema di cassa che lo stesso Tremonti aveva già sperimentato nel quinquennio 2001-2006 e infine con varie "una tantum" a cominciare dall'imposta patrimoniale sulle risorse petrolifere.
Ne saranno beneficiari i professionisti e le partite Iva, verranno tassati i servizi pubblici cioè i loro utenti. L'aumento di cinque punti e mezzo dell'Ires sarà inevitabilmente trasferito sui prezzi al consumo. Nessun provvedimento avrà più luogo sui salari e sulle famiglie che non ce la fanno. Lo sgravio dell'Ici ha dissipato 2 miliardi di euro, la carta di povertà testé istituita butterà via un altro mezzo miliardo e questo sarà stato tutto per alleviare i pesi e rilanciare la domanda.
Ma bisogna riconoscere che c'è del genio nel sedurre i "media" con gli specchietti e le collane di vetro come fecero i "conquistadores" sbarcati cinque secoli fa in Messico e in Florida. Fine 1a parte

Unknown ha detto...

2a parte
La carta di povertà è geniale, la Robin tax è geniale: conquistano per giorni le prime pagine dei giornali e i video di tutte le televisioni, si aprono dibattiti sulla personalità di Robin Hood, sulla foresta di Sherwood, un governo guidato dal più ricco degli italiani tasserà i ricchi per dare ai poveri, che cosa si vuole di più? Non è questo il miracolo? Non serve a moltiplicare il consenso e a prolungare il più possibile la luna di miele?
Poi si scoprirà che si è trattato di patacche. Qualcuno l'ha già dimostrato ma non buca il video e neppure le prime pagine. Intanto il governo guadagna un tempo prezioso tanto quanto ne perse il governo Prodi logorato dalle risse interne fra i troppi galletti di quel pollaio.
Decidere decidere decidere. In nove minuti e mezzo se possibile, in due ore, in un giorno. Michele Serra ha scritto: 127 decisioni al giorno, non importa se tutte sbagliate. Ha ragione, oggi è questa la sindrome della gente.
Un presidente emerito della Repubblica di cui ho l'onore di essere buon amico mi ha confidato l'altro giorno tutta la sua amarezza nel constatare che gli italiani sono abbacinati dal decisionismo purché sia. Non tentano nemmeno di esaminarne i contenuti, sono felici di delegare ogni responsabilità ad un'autorità e se quella mostra i muscoli e strappa alcune regole fondamentali che presidiano lo stato di diritto e la democrazia, chi se ne infischia. Purché si decida.
Forse alla prova dei fatti si sveglieranno. Intanto gli intellettuali dibattono se è fascismo oppure no, se è dittatura oppure no, si citano autori, si rievocano Gramsci e Pasolini. Tempo perso e pagine sprecate.
* * *
Si rafforza un luogo comune in questi giorni: bisogna sperare che i provvedimenti adottati si attuino e portino buoni frutti, augurarsi il peggio sarebbe criminale.
Giuro sui miei figli di non essere un criminale e quindi non mi auguro affatto il peggio. Questo mi obbliga ad applaudire una politica basata soltanto sull'immagine e... sotto il vestito niente? Oppure a parlar d'altro per distrarre il pubblico come si usa fare per accalappiar le allodole e friggerle in padella?
Mentre Tremonti mandava in scena il suo capolavoro economico e finanziario, Berlusconi teneva anche lui il palcoscenico da par suo sulla sicurezza e sulla giustizia. Bloccava ogni notizia sulla magistratura inquirente e scriveva al presidente del Senato una lettera che farà storia, assumendosi la diretta responsabilità del congelamento dei processi, giurando naturalmente sui suoi figli la sua innocenza e accusando d'esser sovversivi i giudici che pretendono di giudicarlo.
"Ci riporta di nuovo ad una situazione che speravamo di aver superato" ha detto Veltroni dinanzi all'assemblea dei democratici preannunciando una resistenza ferma e responsabile. Gli organi rappresentativi della magistratura hanno anch'essi reagito con composta fermezza allo stravolgimento dello stato di diritto. Il presidente della Repubblica continua a sottolineare la gravità di questa situazione. La stessa opinione pubblica, ancorché imbambolata dalle televisioni, mostra qualche primo segnale di resistenza: il consenso a Berlusconi che aveva toccato il tetto-record del 58 per cento a metà maggio, quattro giorni fa è sceso di quattro punti al 54 per cento.
Ma appena un anno fa la pubblica opinione avrebbe reagito con ben diversa energia a queste sceneggiate. Il deterioramento dello spirito pubblico ha molte cause: paura del nuovo, aumento degli egoismi, difficoltà di tirare avanti la vita e per i giovani di costruirne una nuova, mediocrità delle classi dirigenti sia di destra sia di sinistra, rifugio nell'antipolitica e nel "gossip" come antidoto alla frustrazione.
La conseguenza è un Paese fermo, ripiegato sui luoghi comuni che deturpano il senso comune. Intanto la linea di successione di questa Repubblica in cerca di un Lord Protettore è già stabilita: sarà Giulio Tremonti dopo il Berlusconi IV. Fini non sarà contento ma Bossi sì: è il nordismo, bellezza, nella sua peggiore declinazione.
(22 giugno 2008)

Anonimo ha detto...

Bellissmo questo pezzo:

un governo guidato dal più ricco degli italiani tasserà i ricchi per dare ai poveri, che cosa si vuole di più? Non è questo il miracolo? Non serve a moltiplicare il consenso e a prolungare il più possibile la luna di miele?
Poi si scoprirà che si è trattato di patacche.