domenica 22 giugno 2008

Giorno 229

Buona domenica a tutti gente, spero vi siate rilassati ieri, io dopo aver visto la partita Olanda - Russia (molto bella peraltro) e aver gioito di fronte all' eliminazione degli orange, sono uscito a fare un giro, devo dire che finalmente il tempo sembra essersi aggiustato (tocco ferro), speriamo che l' estate sia calda e lunga...
Ieri, dopo aver copiato quà la giornata di Antonio mi sono riletto le sue ultime giornate, non sò perchè l' ho fatto, nonostante abbia provato a smettere ne ho letto circa una decina... Vedere come descriveva i suoi continui attacchi di sonno.... Che poi l' hanno portato dove tutti sappiamo...
Una novità però è data dal fatto che Simona, (una delle maggiori rompiscatole del sito) si stà muovendo per vedere se qualche casa editrice è disposta a pubblicare un libro che parla di Antonio, per questo gliene sono grato, speriamo che vada bene, e che non ci siano troppi tagli da apportare alle giornate...
Vi terrò aggiornati, buona domenica a tutti ;) e forza Italia!!

10 commenti:

Unknown ha detto...

Rassegna stampa "La Nuova"

A Cirras la prima centrale nucleare sarda?

L’ipotesi sarebbe già al vaglio dei tecnici del ministero delle Attività produttive
La proposta era stata lanciata dal Pdl nella campagna elettorale per le ultime elezioni politiche
ORISTANO. La piana di Cirras, tra Santa Giusta e Arborea, era stata proposta dal Pdl, nella recente campagna elettorale per le
politiche, tra i siti in grado di ospitare una delle future centrali nucleari in Italia che usano le tecnologie di terza generazione.
Questa ipotesi sarebbe ora al vaglio dei tecnici del ministero delle Attività produttive. L’analisi tecnica è legata a una serie di
elementi che sono stati ritenuti fondamentali per ospitare una centrale atomica. Primo fra tutti, il fatto che la zona è antisismica.
La Sardegna è infatti la regione geologicamente più vecchia d’ Italia. In secondo luogo, la disponibilità di grande quantità
d’acqua, altro elemento fondamentale, che verrebbe garantito dalla diga Eleonora d’Arborea.
Ci sono poi altri elementi di valutazione, certo non secondari. Per esempio, la vicinanza a infrastrutture come il porto, l’aeroporto
e la linea ferroviaria. Gli “esperti” del Ministero quando hanno puntato l’obiettivo sull’isola non avrebbero sottovalutato neppure
il problema dello smaltimento delle scorie radioattive. Il precedente governo Berlusconi - lo ricordano tutti - aveva ipotizzato di
stipare le barre radioattive proprio nelle profonde miniere del Sulcis. Rispetto al passato, forse quelle voci potevano essere solo
delle provocazioni, ma oggi c’è il rischio concreto che le miniere di Buggerru, di Masua, forse di Ingurtosu, possano diventare
veramente la pattumiera per le scorie radioattive delle nuove centrali che il governo si appresta a realizzare.
I costi del greggio, oramai alle stelle, e la richiesta di energia alternativa, sono i fattori che stanno condizionando le scelte
dell’esecutivo di centrodestra, nonostante il «no» del referendum.
Ma se Cirras ospiterà veramente uno di questi siti il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, ha promesso un
interessante tornaconto per chi ospiterà una centrale nucleare. Per esempio: il Comune e quindi i cittadini che vi risiedono
avranno degli sconti sulle rispettive bollette. L’eventualità di realizzare nell’isola una delle centrali atomiche è comunque
un’ipotesi che sicuramente scatenerà molte reazioni. La Sardegna che ha puntato in questi anni tutto sull’ambiente e sul rilancio
del turismo di qualità, rischia di vedere penalizzati gli sforzi fatti sino a oggi dal governo regionale.
Non è difficile prevedere la nascita di un fronte del no anche e soprattutto per l’ubicazione della centrale nucleare. Prima di tutto
la vicinanza con lo stagno di Santa Giusta che già non gode di buona salute. E poi, come sottovalutare la vicinanza con il
comprensorio di Arborea, in quel Campidano campione di zootecnica che ha realizzato la sua fortuna grazie alla produzione del
latte. E infine, la centrale sorgerebbe a pochi chilometri dal Golfo di Oristano, tra Capo Frasca (servitù militare in procinto di
smantellamento) e l’area marina del Sinis. Se la scelta del governo per Cirras verrà dunque confermata, è prevedibile una
stagione di contestazione. C’è chi già evoca la protesta per la discarica di Chiaiano nel Napoletano. Ma qui non ci sarà bisogno
di portare l’esercito, c’è già.

Unknown ha detto...

La nuova polizia di Alemanno arresta solo i venditori di colore (regolari) e lascia in libertà gli italiani Roma, retata di ambulanti. Neri

di Luca Trinchieri

C'è pure la televisione, per raccontare come la gioventù romana si diverte a Trastevere il venerdì sera. L'ora dell'aperitivo. Le vie attorno a piazza Trilussa gremite di persone. Cinque o sei bancarelle di venditori ambulanti. Le sirene della polizia colgono tutti di sorpresa. Non è un semplice controllo: tre macchine e una camionetta vuota che ha tutta l'impressione di dover essere riempita. È la prima operazione contro i venditori ambulanti dopo l'entrata in vigore del decreto sicurezza, che amplia i poteri per i sindaci in materia di ordine pubblico. I poliziotti iniziano a sbaraccare i banchetti. Via la merce, raccolta sommariamente nei lenzuoli su cui era disposta. Un agente tiene un indiano stretto per il braccio, mentre dal suo viso trapela tutto, la paura, la rassegnazione, fuorché l'istinto di scappare. È ammutolito. Una donna del Togo è invece molto più loquace. Se la prende quando l'agente raccoglie violentemente i lembi del telo a cui erano appoggiati gli orecchini e le collane che vendeva. «Fammi mettere nella borsa, almeno!» dice all'agente. «Non scappo, non ti preoccupare, ecco il mio permesso di soggiorno». «Ma perché tutto questo? - dice - non stavo facendo nulla di male». All'agente scappa un sorriso: «È il mio lavoro». Poi la donna incalza: «Conosco la nuova legge. Ora mi fate 5mila euro di multa. Ma perché non ci date un modo di fare questo lavoro regolarmente?» Nessuna risposta dall'agente, che se ne va e lascia il posto ad un collega, molto meno accomodante. «E muoviti, su!», dice senza accennare ad aiutarla a trasportare le sue cose. Lei, con lo stesso sorriso sul volto, chiude la valigia arancione e con le mani occupate dice «dove andiamo, di qua?», mascherando con l'orgoglio la paura che in fondo in fondo le sta crescendo. Due metri più distante due ragazzini italiani, con il loro banchetto in tutto e per tutto uguale agli altri. Devono sbaraccare anche loro, ma gli agenti usano maniere molto più educate. Non li tengono per le braccia, non gli ammassano la merce. La ragazza raduna le poche cose che avevano in vendita. Lui è allibito, terrorizzato, e inizia a parlare nervosamente: «Ve lo giuro, è la prima volta che vengo, lasciatemi andare». «Se prendiamo loro dobbiamo prendere anche voi», risponde un agente. Ma alla fine non sarà così. Il ragazzo si dispera, «sono di Roma, non posso credere che mi trattiate allo stesso modo che a quelli lì». Evidentemente è un discorso convincente. Si avvicina un signore in borghese che è lì a dirigere l'intera operazione. «Dottò, Capitano, Maresciallo, giuro che non lo farò mai più…». L'uomo in borghese si mostra irremovibile, ma si capisce subito che vuole solo dargli una lezione, e appena gli altri fermati - 7 persone, tutte straniere - non sono più a vista, lo lascia andare. A operazione conclusa vado dal signore in borghese, mi presento, «sono un giornalista e ho assistito alla scena. Perché avete fermato solo gli stranieri?», chiedo. La risposta è eloquente. «Portatelo via, identificatelo, e controllate - aggiunge guardandomi negli occhi - perché ha l'alito che puzza di birra». Già, la birra che stavo bevendo prima, e che mi è andata di traverso con tutto quello che succedeva. Per fortuna non è ancora reato, comunque. Mi portano in due verso il ducato dove sono radunati gli stranieri, tenendomi strette le mani sulle braccia. «Questo per adesso è nell'elenco dei fermati» dice l'uomo alla mia destra, anche lui in borghese, ad un collega. Spalle alla camionetta, mani fuori dalle tasche, cellulare sequestrato. «Perché avete fermato solo gli stranieri?». L'uomo con la polo rosa, mi risponde, anche se - dice - non sarebbe tenuto: «perché questi sono tutti irregolari». Balle, ho visto con i miei occhi la donna togolese dare il proprio permesso di soggiorno al poliziotto, prima. «Ho fatto una domanda, voglio una risposta». L'uomo in rosa, che ha la mia carta d'identità e sta scandendo il mio nome per radio si gira verso di me, «hai finito di parlare?» grida. Poi mi accompagnano lontano dal furgone, in piazza Trilussa. Aspetto ancora in piazza, osservo l'operazione concludersi, fino all'istante i cui gli immigrati vengono caricati sul furgone che si mischia al traffico del lungotevere. Non c'è altro da fare, questa sera, se non raccontare in giro quello che ho visto.


Spero tanto che sia una bufala, perché senò stiamo mandando in malora l'Italia.

Anonimo ha detto...

il solito giornalista comunista probabilmente.. vero conte? vero pie? non rispondono piu ormai.. si rendono conto che stanno facendo cazzate su cazzate

Me ha detto...

ahahah Angelo chi ha detto niente? ho risposto direttamente nella giornata di oggi :)

Anonimo ha detto...

si ancora non l' avevo letta :-)

Anonimo ha detto...

il conte, se dice cazzate, cosa interviene a fare? se volete sentire cazzate ke parlo a fare? io mi limito a leggere...:-)

Anonimo ha detto...

Ci diverte sentirle :-) fa sempre piacere una voce fuori dal coro e di parte :D

Anonimo ha detto...

Siamo tutti schierati...ed è meglio così...:-)
E comunque ognuno rimarrà sempre della propria opinione in politica.

"I frame restano. I fatti vengono rimbalzati via" Lakoff in "Non pensare all'elefante"

Anonimo ha detto...

son d accordo sul fatto che siamo tutti schierati ma almeno atteniamoci alle verità senza raccontare balle

Anonimo ha detto...

ma possibile che nessuno commenta sulla notizia e sulla possibilità di scrivere un libro sulle giornate di antonio??Mi pareva che lo spirito con cui è iniziato il blog fosse qualcosa di più di un battibecco fra ottusi berlusconiani e utopici filo-sessantottini!!
L'idea vi sembra valida?vi fa schifo??pensate che sia una cazzata?pensate che possa rendere il senso del sito fruibile a più persone? pensate che è tempo perso?
Appena vi riprendete dalla sconfitta dell'Italia, dall'invasione di mondezza e dalla critica alle leggi ad personam, potete spendere due parole per sostenere o bocciare l'idea?per appoggiarmi o anche per mandarmi a quel paese...giusto per evere un' opinione di chi legge questo sito e questo blog...giusto per cercare un punto di unione invece che un occasione di scontro...
Simo